GROTTAMMARE – Venerdì 6 dicembre presso la parrocchia Madonna della Speranza ha avuto luogo il primo dei tre incontri di preparazione al Natale incentrato sulla Speranza. Ospite d’eccezione Federica Angeli che incalzata dalle domande di Don Dino Pirri ha raccontato la sua storia di lotta contro la mafia. È stato Don Dino a rompere il ghiaccio sottolineando che a memoria d’uomo non è mai accaduto che un prete intervistasse una giornalista!
La Angeli, redattrice de La Repubblica, è una donna romana, residente nel quartiere Ostia, moglie e madre di tre figli che è stata una delle prime a denunciare la presenza di un sistema mafioso a Ostia. La sua lotta contro il clan Spada ha fatto sì che la coraggiosa giornalista sia stata individuata dallo Stato come persone da proteggere con una scorta. I suoi “angeli custodi”, anche se in modo molto discreto, sono stati presenti anche durante la presentazione a Grottammare, insieme a una pattuglia di Carabinieri.
Sì, perché la vita di Federica Angeli da 6 anni si è trasformata in modo incredibile, essendole impossibile uscire da casa anche per una banale passeggiata. Nonostante questa situazione, la giornalista ha affrontato con estrema serenità le nuove circostanze nelle quali si è trovata. Come donna e come madre la sua prima preoccupazione è stata quella di far vivere nel modo migliore questa realtà ai suoi figli, che quando tutto ha avuto inizio avevano 8, 6 e 4 anni. Sulla scia di quanto accaduto nel film La vita è bella Federica ha raccontato ai suoi figli che era iniziato un grande gioco a punti e che la nuova macchina a disposizione (quella di scorta) era il primo premio conquistato e che gli “autisti” stavano lì perché avevano il compito di farla sentire importante.
L’idea della Angeli ha funzionato a perfezione se dopo poco tempo i suoi figli le hanno chiesto quanti punti ci volessero per avere una villa! È stato così che anche gli scagnozzi degli Spada si sono trasformati in “pretendenti” interessati a conquistare il cuore della mamma. La giornalista ha ironizzato sul fatto che solo nei film i cattivi hanno fascino, nella realtà purtroppo sono bruttissimi, cosa che ha portato a dire ai suoi figli: «Ma non hanno possibilità di vincere: papà è molto più bello!».
Tutto è iniziato drammaticamente qualche anno fa, quando sotto casa della giornalista è avvenuta una sparatoria fra gli uomini degli Spada e i loro avversari. Quanto accaduto richiamò l’attenzione dei residenti che si affacciarono a vedere cosa stesse succedendo. Il boss degli Spada intimò a tutti di rientrare dentro, ma Federica continuò a rimanere affacciata, denunciando l’accaduto. Da quel giorno è successo di tutto: insulti, minacce e atti intimidatori nei confronti di Federica e della sua famiglia. La Angeli ha affermato di avere fatto questo proprio per i suoi figli, perché se non si fosse opposta alla mafia, un giorno la mafia avrebbe potuto padroneggiare Ostia, anche a scapito dei suoi figli. La giornalista non si descrive come una coraggiosa, ma come una donna che con lungimiranza ha pensato al futuro dei suoi figli. Oggi le attività criminose degli Spada sono state riconosciute come tali dalla Magistratura, ma forse la vittoria più grande di Federica è quella della pietà della giornalista verso queste persone: la Angeli ha infatti dichiarato di aver insegnato ai suoi figli a non avere sentimenti negativi verso i figli del clan Spada e di non aver fatto trionfare l’odio, nonostante ciò che ha subito.
Numerose le persone che hanno preso parte all’incontro e che la giornalista ha saputo conquistare: il suo intervento è stato più volte interrotto da fragorosi applausi e da una ultima calorosa acclamazione. Appuntamento a venerdì 13 quando, con le stesse modalità, Francesca Fialdini parlerà della Fede.
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