SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giovedì 26 dicembre, giorno nel quale la chiesa fa memoria del primo martire Santo Stefano, le persone che frequentano la Caritas e gli operatori della struttura diocesana hanno avuto modo di vivere insieme una bella giornata a Roma. Tutto questo si è realizzato grazie all’interessamento del Vescovo Carlo che ha materialmente reso possibile questa giornata, facendosi carico delle spese del viaggio e del vitto. Si è trattato di un vero e proprio regalo che il nostro Vescovo ha voluto fare in occasione del Natale nei confronti di quanti si rivolgono alla Caritas. Ci raccontano tutto a proposito di questa iniziativa il dott. Marco Sprecacè e il direttore della Caritas Don Gianni Croci.
Marco Sprecacè: «La giornata è iniziata attorno alle 7.00 del mattino quando una quarantina di persone che ruotano attorno alla Caritas è stata accompagnata a Roma da una decina di operatori. Abbiamo avuto la gioia di partecipare all’Angelus di Papa Francesco in Piazza San Pietro. Era desiderio di molti di noi poter vedere, anche solo da lontano, il Papa e di pregare con lui. Al termine della preghiera siamo entrati nella Basilica di San Pietro per una visita di carattere culturale e per sostare in preghiera davanti alle tombe dei Papi. Molti persone della Caritas sono rimaste affascinate dai tesori della Basilica di San Pietro e per non pochi di loro è stata la prima volta in questo luogo sacro. Tanti di loro sono di religione musulmana e sono rimasto colpito da come erano presi nell’ascolto delle spiegazioni che sono state offerte. Un altro momento significativo è stato quello della sosta sulle tombe di alcuni Papi come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Terminata la visita alla Basilica, approfittando della bella giornata, ci siamo recati in centro, dove abbiamo visitato Piazza del Popolo, Piazza Navona e la Fontana di Trevi».
Don Gianni Croci: «Mi sembra molto importante offrire alle persone della Caritas non solo beni di tipo materiale, senz’altro utili e necessari, ma anche bellezza e possibilità di relazioni umane e sincere. Le persone che ci chiedono aiuto, come tutti gli altri uomini, hanno una duplice dimensione: quella materiale e quella spirituale. Se abitualmente veniamo incontro alle loro esigenze materiali, non siamo meno interessati a soddisfare i loro bisogni spirituali. Proprio per questo abbiamo deciso di visitare una Città così bella e piena di tesori artistici come Roma. In questo gesto siamo stati ispirati da quanto già fatto da Papa Francesco che ha voluto per i tanti poveri che si aggirano attorno a San Pietro, non solo beni materiali come docce, servizi di barbieri e mense, ma anche una visita guidata ai Musei Vaticani e in particolare alla Cappella Sistina. Davvero come dice Dostoevskij la bellezza salverà il mondo e di questo abbiamo potuto fare esperienza nella nostra “gita”. Non solo bellezza, ma anche vicinanza e prossimità verso questi nostri fratelli. È proprio di questo che loro hanno bisogno: non necessitano solo del nostro sostegno economico e materiale, ma anche della nostra amicizia, del nostro affetto e del tempo che abbiamo dedicato per stringere rapporti umani con loro».
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