MARCHE – I direttori dei settimanali diocesani delle Marche hanno incontrato il presidente della giunta regionale delle Marche che ha rilasciato una lunga intervista sui temi dell’economia e della sanità soffermandosi sul giubileo lauretano, sulla promozione del territorio, sul rifinanziamento della legge sugli oratori e sul volontariato. Sul tema della ricostruzione post-sisma, il presidente ha spiegato che le modalità previste dall’ultimo decreto non riusciranno a far ripartire i territori. La mattina dell’8 gennaio Simone Incicco, direttore de L’Ancora, Carlo Cammoranesi, direttore de L’Azione, Don Giampiero Cinelli, direttore de La Vita Picena, Mario Staffolani, direttore de L’Appennino Camerte, Marino Cesaroni, direttore di Presenza, Beatrice Testadiferro, direttrice di Voce della Vallesina, Tiziana Tiberi redattrice di EmmeTv hanno avuto l’opportunità di chiedere al presidente Luca Ceriscioli alcuni dati e notizie sul lavoro della Regione Marche e di approfondire alcune questioni come quelle legate alla ricostruzione post sisma. A conclusione dell’incontro, ha voluto portare, per la foto di gruppo, la seggiola donatagli dai dipendenti della locanda Centimetro Zero di Spinetoli.
«I cittadini della Regione hanno attraversato tante vicissitudini pesanti negli ultimi anni – ha detto il presidente – dalla crisi economica al crack di Banca Marche, ovviamente il sisma del 2016 ha causato danni enormi: sono tante situazioni che tutte insieme metterebbero in difficoltà chiunque. A volte sembra che dimentichiamo questi fatti ma, nonostante tali eventi, ci sono segnali incoraggianti. L’export registra un +6,1% , l’occupazione è in crescita forse perché si è ridotto il lavoro sommerso ma anche perché si è rimesso in moto un altro pezzo di società. I dati del turismo, settore sul quale stiamo puntando tantissimo, registrano un +5% di presenze e con un +25% nell’area del cratere. Per destagionalizzare il turismo stiamo lavorando sulle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Raffaello. Possiamo contare sulle nostre risorse e caratteristiche e sulle qualità dei marchigiani che stanno cercando di rispondere ai duri colpi sofferti. Insieme, all’inizio di questo nuovo anno, ripartiamo dagli aspetti positivi e continuiamo ad avere fiducia per ricostruire i territori e per rafforzare il tessuto sociale».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo recente messaggio di fine anno ha citato la virtù del civismo, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica. Nella sua esperienza amministrativa in Regione e nel comune di Pesaro ha potuto conoscere tante persone e realtà. Quale è la sua percezione di come i cittadini si sentano responsabili della comunità?
«Il primo valore aggiunto è quello del volontariato, tutti i giorni mi capita di incontrare una qualche espressione nel mondo del volontariato di questa Regione, che è un mondo straordinario. Per me esprime il massimo livello in termini di civismo perché non è solo ovviamente il rispetto, chiamiamolo formale, di quello che può essere la vita di una comunità, è mettersi in moto, essere operativi, essere attivi. Lo vediamo in tantissimi settori: a Pesaro e in altre città marchigiane ci sono gruppi di volontari che collaborano con gli uffici tecnici dei comuni per la manutenzione degli spazi verdi, delle scuole, dei giochi dei bambini per rendere gli spazi più accoglienti. Fondamentale il servizio che i volontari rendono nella sanità, anche negli ambienti dove la fragilità è maggiore, come l’hospice di San Benedetto inaugurato lo scorso 19 dicembre, la struttura per le cure palliative ad alto livello per pazienti con malattie terminali o patologie degenerative.
Sono attive poi tante associazioni e cooperative sociali che seguono diversi settori integrando il servizio pubblico o offrendo delle prestazioni aggiuntive. Pochi giorni fa ha incontrato i dipendenti della locanda sociale “Centimetro zero” di Spinetoli che propongono un’esperienza lavorativa che coniuga la ristorazione con prodotti a chilometro zero con il rispetto per l’ambiente. È loro la seggiola con la frase “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi” ripresa dal Capo dello Stato durante il discorso di fine anno alla nazione. Secondo me è proprio il volontariato il miglior segno distintivo dei marchigiani e la loro capacità di essere attivi e creativi nella comunità”.
Il presidente si è soffermato a lungo sulla sanità nella regione, evidenziando i dati come gli indicatori sul livelli di assistenza, la cosiddetta Griglia Lea, dove la Regione Marche passa dal punteggio di 201 del 2017 a 206 per il 2018, ben al di sopra del minimo di 160 necessario per l’adempienza rispetto agli obblighi previsti dai Lea. I miglioramenti si registrano nella copertura vaccinale per le fasce pediatriche, nell’assistenza domiciliare, nella rete delle cure palliative, nel numero di prestazioni specialistiche ambulatoriali e di diagnostica strumentale.
«Sui lunghi tempi di attesa al pronto soccorso e sulla carenza di personale medico, il presidente ha fatto notare che il problema non è solo marchigiano ma riguarda pure altre regioni e che sarebbe opportuna anche una maggiore responsabilizzazione dei cittadini nel rivolgersi al pronto soccorso solo quando necessario. Sono state effettuate trentamila prestazioni sanitarie in più rispettando la priorità indicata nella prescrizione dal medico di medicina generale: questo è un dato reale che può andare in contrasto con chi pretende risposte in tempi più brevi e più vicine al domicilio, ma è l’indicazione del curante che dà il tempo nel quale effettuare la visita specialistica o l’esame strumentale.
Desidero condividere un numero che mi è arrivato poco fa da un cardiochirurgo dell’ospedale regionale di Ancona: è stato raggiunto un livello straordinario con la mortalità dello 0,9 per mille misurata a trenta giorni dall’intervento. Se pensiamo che lo standard è il 4 per mille possiamo comprendere meglio l’incidenza degli investimenti realizzati. Eppure, nonostante questi ottimi livelli, registriamo una mobilità passiva importante verso l’Emilia Romagna sulla cardio chirurgia. Penso che dobbiamo avere una maggiore capacità di raccontare la sanità regionale che ha parametri di alto livello e offre servizi di eccellenza».
Il presidente ha poi portato altre notizie sugli investimenti ad Ascoli Piceno per l’evoluzione della chirurgia interventistica con tecnologica di ultimissima generazione, sul potenziamento della chirurgia vascolare e sulla necessità di avere strutture che si specializzino con professionisti che lavorano in equipe per garantire il massimo livello degli interventi e possano avere i numeri richiesti per l’accreditamento.
È in corso il Giubileo lauretano concesso da Papa Francesco per i cento anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto patrona degli aeronauti, iniziato l’8 dicembre 2019 e che si concluderà il 10 dicembre 2020. Come la Regione ha preso parte all’organizzazione? Anche la venuta di papa Francesco a Loreto lo scorso 25 marzo ha impegnato fortemente le istituzioni così come la giornata a Camerino dello scorso 16 giugno. Vuole condividere qualcosa di queste due giornate?
La Regione sostiene e partecipa agli eventi del Giubileo e con orgoglio, insieme alla Protezione Civile, abbiamo contribuito ai costi per le due graditissime visite di papa Francesco. Il Santo Padre ha dimostrato una grande attenzione verso la nostra Regione e ha riacceso i riflettori sulle comunità devastate dal sisma, prima quando è venuto a Loreto decidendo di volare sopra queste zone, e poi con il suo incontro con i camerti. È un onore poter vivere per un anno il Giubileo a Loreto, sta portando tanti benefici sia spirituali sia turistici. Istituito per i cento anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto come patrona degli aviatori, è un evento che sentiamo tutti vicino perché oggi in tanti viaggiamo e possiamo dire che la Madonna di Loreto è la protettrice di ognuno di noi quando saliamo sugli aerei».
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