GROTTAMMAREDomenica 16 febbraio a S. Agostino a Grottammare verrà celebrata una messa per ricordare i 6 anni dalla istituzione dell’adorazione perpetua. Fu il Vescovo Carlo, appena insediato in diocesi, a inaugurare quella adorazione che da allora, notte e giorno, non ha avuto sosta. In questi anni siamo stati testimoni di un silenzioso ma capillare e profondo movimento di rinnovamento e conversione operato dall’adorazione nella vita di molti fedeli e, attraverso di loro, nelle nostre comunità parrocchiali. L’adorazione coinvolge più di 200 adoratori stabili nonché molti che partecipano liberamente senza prendere l’impegno dell’ora settimanale. S. Agostino è l’unica chiesa della diocesi aperta dalle 7.00 della mattina fino a mezzanotte, tutti i giorni. L’adorazione silenziosa prosegue nelle ore notturne attraverso gli adoratori che entrano in chiesa attraverso un ingresso di sicurezza riservato, condizione necessaria per evitare intrusioni possibili come l’esperienza ha insegnato.  Un sistema di coordinatori vigila attentamente perché l’adorazione non subisca interruzioni, sicurezza e vigilanza sono aiutati da un sistema di telecamere che verrà presto potenziato grazie a un contributo della CEI 8×1000. È grazie a questo sistema che si è potuto verificare in alcuni casi contestati da alcuni visitatori superficiali, che l’adorazione non è stata mai trascurata. Questi anni preziosi hanno visto cadere molte delle accuse che certa teologia snob, erede di un Concilio tradito, ha seminato: devozionalismo, intimismo, svilimento della liturgia eucaristica. Al contrario le testimonianze provano un rinnovamento della frequenza e della intensità della partecipazione all’eucarestia: nessun adoratore partecipa all’adorazione e poi trascura la S. Messa. La vita personale e nelle famiglie si rinsalda e affronta con più serenità le prove senza farsi travolgere. Molti adoratori partecipano con umiltà e senso di comunione e servizio nella vita delle loro comunità parrocchiali. Rifiorisce la preghiera, l’amore e la meditazione della Parola di Dio. Non pochi adoratori stanno dando una testimonianza eroica davanti a malattie gravissime. Come un faro silenzioso S. Agostino sta diventando un luogo di rinnovamento della fede per tutta la diocesi. Non pochi adoratori hanno aderito dopo un periodo di frequentazione fatta più per curiosità che per fede, alcuni anche solo per sostituire un amico che non poteva coprire il suo turno; il Signore vivo abbraccia i cuori in una esperienza viva e intensa di preghiera e di comunione. Tutto questo trova luce e conferma nelle parole del magistero attraverso la voce di S. Giovanni Paolo II:

Il culto reso all’Eucaristia fuori della Messa è di un valore inestimabile nella vita della Chiesa. Tale culto è strettamente congiunto con la celebrazione del Sacrificio eucaristico. La presenza di Cristo sotto le sacre specie che si conservano dopo la Messa – presenza che perdura fintanto che sussistono le specie del pane e del vino – deriva dalla celebrazione del Sacrificio e tende alla comunione, sacramentale e spirituale. Spetta ai Pastori incoraggiare, anche con la testimonianza personale, il culto eucaristico, particolarmente le esposizioni del Santissimo Sacramento, nonché la sosta adorante davanti a Cristo presente sotto le specie eucaristiche.

È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cfr Gv 13,25), essere toccati dall’amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l’« arte della preghiera »,  come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento? Quante volte, miei cari fratelli e sorelle, ho fatto questa esperienza, e ne ho tratto forza, consolazione, sostegno!

Di questa pratica ripetutamente lodata e raccomandata dal Magistero, numerosi Santi ci danno l’esempio. In modo particolare, si distinse in ciò sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che scriveva: « Fra tutte le devozioni, questa di adorare Gesù sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi ». L’Eucaristia è un tesoro inestimabile: non solo il celebrarla, ma anche il sostare davanti ad essa fuori della Messa consente di attingere alla sorgente stessa della grazia. Una comunità cristiana che voglia essere più capace di contemplare il volto di Cristo, nello spirito che ho suggerito nelle Lettere apostoliche Novo millennio ineunte e Rosarium Virginis Mariae, non può non sviluppare anche questo aspetto del culto eucaristico, nel quale si prolungano e si moltiplicano i frutti della comunione al corpo e al sangue del Signore.

GIOVANNI PAOLO II, Lettera Enciclica, Ecclesia De Eucarestia, 2003, n. 25.

 

In questo anniversario il nostro ringraziamento va a Mons. Gestori che incoraggiò  l’adorazione nella sua lunga fase preparatoria, oltre all’indimenticabile padre Justo Lo Feudo che fu l’artefice con la sua capillare e intensa predicazione intrisa di una fede viva, a loro e al nostro vescovo Carlo la nostra preghiera oltre al vicario d. Patrizio Spina, vivo estimatore dell’adorazione.

A tutti l’invito a partecipare: “Vieni e vedi!”. S. Agostino è un’oasi di pace, un baluardo di luce: in ogni momento potete sperimentare l’abbraccio vivo di Cristo risorto, venite a incontrare Lui, il Risorto, il Vivente, il Dio della Misericordia, il Fuoco d’Amore: specie la sera, invece di stare a casa stanchi a subire la depressione dei media che intossica cuore e mente spalancatevi alla luce della vita, un piccolo pellegrinaggio per incontrare  il Dio Vivo e ritrovare voi stessi.

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