GROTTAMMARE – Su impulso dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Ascoli Piceno, che in questi giorni ha rivolto un invito ai propri iscritti a rendere nota l’esistenza in alcuni Comuni del Registro della bigenitorialità, la Città di Grottammare raccoglie e gira l’appello alla cittadinanza, invitando gli interessati a fare richiesta di iscrizione.

Il principio della bigenitorialità è sancito dalla Convenzione Onu sui diritti per l’infanzia adottata a New York nel 1989. L’ordinamento giuridico italiano lo ha introdotto nel 1991; è contenuto nella legge sull’affido condiviso (L.54/2006) e ribadito dal Miur in ambito scolastico nel 2015.

Il registro della bigenitorialità a Grottammare è il risultato di un percorso condiviso con l’associazione Adiantum (Associazione Aderenti Nazionali di Tutela Minori), che attraverso il responsabile di zona Marco Di Marco ne aveva promosso  la realizzazione.

L’iter si è concluso nel gennaio 2019 con l’approvazione da parte del  Consiglio comunale dell’istituzione, ma a un anno di distanza il registro è ancora vuoto.

Il Registro della bigenitorialità assicura a un minore il diritto di avere un rapporto equilibrato e continuativo con tutti e due i genitori e, dunque, ricevere affetto, cura, attenzione, educazione e istruzione da entrambi.

In termini pratici, il Registro rappresenta uno strumento amministrativo che consente ad entrambi i genitori del minore (separati o in via di separazione) di annotare la propria domiciliazione, legandola al nominativo del figlio, in modo tale che le diverse istituzioni, interessate a vario titolo del minore, possano conoscere i riferimenti di entrambi i genitori, rendendoli partecipi in ugual misura di ogni comunicazione, affinché possano svolgere la responsabilità genitoriale.

I moduli per l’iscrizione/cancellazione/variazione nel Registro della bigenitorialità sono disponibili allo sportello dell’ufficio Servizi sociali  (I piano del Palazzo municipale) o scaricabili dal sito istituzionale alla voce “attività e procedimenti/servizi sociali”. In caso di trasferimento da altro Comune, possono essere richiesti anche all’ufficio Anagrafe.

 

 

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