DIOCESI – Non avremmo mai immaginato di vivere una quaresima così! Ha scritto il nostro vescovo Carlo: “Ci è chiesto un prolungato digiuno eucaristico: entriamo in questo deserto con Gesù”.

Il Presidente di Caritas Italiana, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, e il Direttore, don Francesco Sodd, in una lettera inviata a tutte le Caritas diocesane ricordano che, “se la dimensione della Parola, quella dei Sacramenti e quella comunitaria subiscono inevitabili limitazioni, non può invece venire meno la dimensione della Carità” .

“Pur con tutte le cautele del caso e con la prudenza necessaria – proseguono -, senza esporsi ed esporre altri a inutili rischi, è chiaro che non possono venir meno i servizi essenziali a favore dei poveri”.

Per questo motivo la Caritas diocesana, pur avendo chiuso i vari servizi, assicura ogni giorno il pasto da asporto ed è disponibile via telefonica a venire incontro a particolari bisogni e necessità.

Forse mai come in questo momento comprendiamo quanto sia difficile e triste privarsi di tante relazioni e di momenti comunitari. Non possiamo rinunciare alla solidarietà e alla generosità di fronte a nuovi bisogni quali “gli anziani spesso soli con le loro paure, le famiglie che si devono far carico dei figli che non possono frequentare le scuole, i lavoratori lasciati a casa con preoccupanti prospettive per il futuro, i rifugiati, i detenuti, gli ammalati (anche di altre malattie), ecc”.

Non dimentichiamo di elevare la nostra preghiera al Signore per i malati, le persone decedute, per i loro familiari, per chi è impegnato in prima linea nella lotta contro questa grave calamità.

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