SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Al via nella nostra Città, come in tutta Italia, l’esame di maturità che vede impegnati decine e decine di studenti in quella che da sempre viene considerata una tappa fondamentale della vita, non solo in termini strettamente scolastici, e che toglie letteralmente il sonno agli studenti, anche a quelli più preparati. E come non essere preoccupati più del solito quest’anno con un esame del tutto inedito e affrontato davanti a un corpo docente che si rivede in presenza solo ora, dopo mesi di didattica a distanza?
Abbiamo raccolto le prime reazioni a caldo di due studentesse che hanno affrontato l’esame proprio il primo giorno. Martina Bondi, studentessa del VB del Liceo Classico “Leopardi”, ha affermato: «Per quanto riguarda lo stato d’animo mi domando: come non essere spaventati per il proprio Esame di Stato?!
L’ansia c’era tutta, ma è stata anche quella che mi ha spronata a dare il meglio. La commissione era disposta in maniera diversa dal solito per rispettare il distanziamento sociale, ma in fin dei conti posso dire di non essermene quasi accorta. Le parti dell’esame per le quali ero più preoccupata erano la seconda e la terza ovvero la discussione di un brano o di una poesia tratta dal programma di italiano e quella del colloquio vero e proprio a partire da un tema proposto dalla commissione. Il tema che mi è stato assegnato è quello dell’evoluzione . Mi dispiacerebbe se il nostro esame venisse sminuito, perché comunque ci siamo preparati tanto e da molto tempo: in fondo non abbiamo deciso noi di svolgerlo in queste modalità, ma sono state le circostanze che ci hanno costretto a procedere in questo modo».
Stesso stato emotivo per Sibora Shehaj, studentessa del VD del Liceo Scientifico Rosetti, anche lei fra le prime ad affrontare la commissione d’esame: «C’è stata tanta ansia, sia la notte prima degli esami, ma anche per la modalità di svolgimento, perché non è stata molto chiara fino all’ultimo. Il nostro Liceo si è organizzato molto bene per quanto riguarda tutte le misure di contrasto alla diffusione del covid, infatti è stata mantenuta la distanza di sicurezza, ci siamo igienizzati le mani all’ingresso e abbiamo espletato anche diversi atti burocratici come la compilazione di un’autodichiarazione. È stato sicuramente un esame diverso e particolare rispetto agli anni precedenti, anche nella modalità in cui venivano forniti i documenti, perché è avvenuto tutto tramite computer e lim al fine di evitare ogni contatto».
Insomma, un’esperienza nuova in tutti i sensi per gli studenti quest’anno, che non hanno neppure potuto beneficiare di suggerimenti e consigli di amici che magari hanno affrontato la maturità lo scorso anno. Un evento inedito che certamente rimarrà per sempre nella memoria non solo di chi lo ha affrontato, ma anche della collettività, al punto che, forse, un giorno parleremo dei “maturandi del ’20” come oggi si parla sui libri di storia dei ragazzi del ’99.
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