DIOCESI – In redazione è giunta la seguente email: Una persona che conosco da molto tempo e alla quale sono legata da profonda amicizia è iscritta alla Massoneria da circa sette anni. Questo amico frequenta allo stesso tempo la Chiesa e riceve regolarmente i sacramenti. Siccome siamo in confidenza abbiamo parlato più volte di questo argomento e lui mi dice che appartenere alla Chiesa e alla Massoneria sono cose che non si escludono a vicenda, che le cose sono cambiate negli ultimi decenni e che comunque i Massoni credono in Dio. Quando mi dice così sembra convincermi, poi pero sento sempre che qualcosa non mi riporta. Se possibile vorrei un chiarimento. Grazie.
Di seguito la nostra risposta:
La Massoneria moderna è nata nel 1717 in Inghilterra. La parola “massone” significa “muratore” e fa riferimento all’opera di costruzione che ogni associato intraprende. L’appartenenza alla Massoneria è stata costantemente condannata dalla Chiesa, sin dalla sua nascita. Si contano ben 586 documenti del Magistero nei quali la Chiesa ha esortato i fedeli a tenersi lontano da questa associazione. La prima condanna in ordine di tempo risale al 1738 quando il Papa Clemente XII promulgò l’enciclica In eminenti apostolatus specula nella quale, fra le altre cose, veniva condannato il carattere segreto della Massoneria: «se essi non facessero nulla di male, non odierebbero tanto la luce». Nell’enciclica si metteva inoltre in evidenza come gli aderenti alla Massoneria erano «uomini di tutte le religioni e sette, paghi di una parvenza presunta di una certa qual rettitudine naturale». Dobbiamo leggere questa dichiarazione secondo la mentalità del tempo. Il dialogo fra le religioni e l’ecumenismo sono acquisizioni recenti per la Chiesa Cattolica, sviluppatesi soprattuto a partire dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Prima di allora tutto ciò che era fuori dal perimetro del cristianesimo e anche del cattolicesimo era visto con estrema diffidenza. Ed è proprio in questo universo extracattolico che attecchisce la Massoneria, infatti le prime costituzioni dei liberi muratori (cioè appunto dei massoni) furono redatte dal pastore presbiteriano James Anderson. Questo elemento costitutivo è di particolare interesse per capire sia a livello storico che di pensiero la divergenza fra Chiesa Cattolica e Massoneria. Riferendoci al periodo storico che stiamo trattando si potrebbe parlare di un “cattolicesimo dell’unità” e di un “protestantesimo del pluralismo”. Infatti, se da una parte c’era la Chiesa Cattolica unita dalla stessa professione di fede, dalla partecipazione agli stessi sacramenti e dall’obbedienza agli stessi pastori secondo l’ecclesiologia del Concilio di Trento, propugnata soprattutto da San Roberto Bellarmino, dall’altra c’era una miriade di chiese (all’inizio anche in lotta fra loro) affiancatasi a quella luterana, sorte in base al principio luterano della libera interpretazione delle Sacre Scritture. Si sbaglierebbe a guardare al protestantesimo come a un’unica realtà. Il protestantesimo nasce come plurale e questo è determinante nella comprensione del fenomeno massonico fondato sul relativismo.
Ma la Massoneria può essere considerata una nuova edizione della più antica eresia della storia del cristianesimo: lo gnosticismo. Questa eresia mina alle basi l’insegnamento della Chiesa: mentre nella Chiesa la salvezza è donata dalla Rivelazione di Dio, nello gnosticismo (e nella Massoneria) è una pura costruzione dello sforzo umano attraverso la conoscenza; mentre la Chiesa è una comunità aperta a tutti gli esseri umani, lo gnosticismo (e la Massoneria) è una setta di iniziati: solo coloro che appartengono ad essa sono illuminati, mentre tutti gli altri uomini sarebbero immersi nelle tenebre.
Possiamo pertanto riassumere la visione massonica con due episodi biblici: il peccato originale, ovvero l’uomo che vuole diventare Dio non per dono del Creatore, ma mediante le proprie forze, e la torre di Babele nel quale l’uomo vuole giungere al cielo esclusivamente attraverso i propri sforzi. Insomma, la visione massonica e l’appartenenza a questa associazione, sono oggettivamente incompatibili con l’insegnamento e l’appartenenza alla Chiesa, perché la Massoneria si discosta dalla comunità dei discepoli di Gesù su punti che sono di oggettiva importanza.
Dal punto di vista teologico i massoni si dichiarano credenti, ma il Grande Architetto dei massoni non è il Dio della Rivelazione cristiana: non è il Dio che si fa conoscere all’uomo e chiede l’obbedienza della fede, ma è piuttosto l’Ente Supremo, frutto dell’immaginazione personale, secondo l’impostazione tipica del teismo illuminista. Se Dio è concepito in questo modo, va da sé che la morale massonica, al contrario di quella cattolica, è slegata dalla fede ed è dunque autonoma. Spieghiamo meglio questo punto. Nel cattolicesimo la morale è una conseguenza della fede, come in una coppia la fedeltà è la logica conseguenza dell’amore relazionale per il partner: si dà morale solo all’interno di una relazione con l’Amato che è Dio. La morale massonica invece è tutta incentrata sullo sforzo individuale e dunque si configura in modo completamente opposto rispetto a quella cattolica.
Il suo amico dice che qualcosa è cambiato negli ultimi decenni e in un certo senso questo è vero. È cambiata la frequenza con la quale Chiesa a livello magisteriale ha condannato la Massoneria, ma non è cambiata la sostanza. È vero, non ci sono recenti encicliche su questo tema e neppure il Codice di Diritto Canonico promulgato nel 1983 ne fa menzione, ma 586 documenti di condanna in duecento anni non sono sufficienti per comprendere che Massoneria e Chiesa sono incompatibili?
Un documento del 1984 della Congregazione della Dottrina della Fede, guidata dall’allora Card. Ratzinger, afferma: «Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione».
Più recentemente, nel 2017, Papa Francesco si è rifiutato di accreditare Johnny Ibrahim come nuovo ambasciatore del Libano presso la Santa Sede perché iscritto a una Loggia Massonica, incarico che fu poi ricoperto dall’attuale ambasciatore Farid Elias El-Khazen.
Che atteggiamento devono dunque avere i cattolici con persone sono iscritte alla Massoneria?
La risposta non può che venire da Cristo che è allo stesso tempo Maestro e Pastore: come Maestro chiama Bene il Bene e Male il Male, come Pastore prende sulle sue spalle la pecora smarrita. La Chiesa, che è Corpo di Cristo, sua estensione nel tempo e nello spazio, agisce nello stesso modo. Non si deve vedere nella sua continua condanna della Massoneria una sorta di ostinazione, ma un amore alla Verità e agli uomini e forse nessuno ha espresso meglio il suo atteggiamento come il domenicano Garrigou-Lagrange: «La Chiesa è intransigente sui principi, perché crede, è tollerante nella pratica, perché ama. I nemici della Chiesa sono invece tolleranti sui principi, perché non credono, ma intransigenti nella pratica, perché non amano. La Chiesa assolve i peccatori, i nemici della Chiesa assolvono i peccati».
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