CIVITELLA DEL TRONTO – Un momento di festa per i Carabinieri Forestali che lunedì 13 luglio presso l’Abbazzia di Santa Maria in Montesanto hanno onorato il loro patrono San Giovanni Gualberto, monaco toscano vissuto nell’XI secolo e fondatore dei della Congregazione Religiosa Vallombrosana.
Prima della celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Carlo Bresciani, il Primo Cappellano Militare Capo don Claudio Recchiuti ha benedetto una targa commemorativa in memoria dei membri deceduti del Corpo.
Durante l’omelia il Vescovo Carlo ha esordito spiegando l’importanza della figura del santo patrono: «Celebrate la festa del vostro patrono e come sapete molto bene un patrono non si sceglie a caso, ma in base a qualcosa che possa ispirare i membri di quella professione che lo scelgono come patrono. Il vostro patrono è San Giovanni Gualberto perché con la sua vita ha delle indicazioni che sono importanti per ispirare il vostro lavoro di Carabinieri Forestali».
Il Vescovo ha poi ricordato il ruolo che l’uomo ha nel Creato: «Tutti noi siamo custodi di qualcosa che ci è stato consegnato. Siamo sempre preceduti da qualcosa che noi non abbiamo creato, ma che ci è stato affidato. Questo lo aveva già compreso la sapienza della Genesi: laddove si parla della Creazione si dice che Dio l’ha affidata all’uomo perché la custodisse».
Questa visione – ha proseguito Mons. Bresciani – diverge da tante altre visioni: «Si tratta di una prospettiva completamente diversa da chi vuole sfruttare la Creazione o da chi la vuole solo utilizzare. Certo, noi utilizziamo la Creazione, viviamo di essa, non con una prospettiva esclusivamente utilitaristica, ma con la prospettiva di qualcosa di importante che ci è affidato e di cui noi dobbiamo rispondere innanzi tutto a Dio, ma anche agli altri uomini perché la Creazione non è mai un bene esclusivamente privata, anzi è un bene comune. È da questo che deriva la preziosità del vostro servizio: voi siete custodi di un bene comune che custodite per tutti noi».
In fine il Vescovo Carlo ha l’ecologia umana come caratteristica del cristianesimo: «Il nostro amore per la natura è parte – come ci ricorda Papa Francesco – di un’ecologia integrale che è la posizione esatta nella quale ci dobbiamo porre se ci mettiamo davanti a Dio e alla Creazione. L’ecologia integrale si occupa certamente dell’aria, dell’acqua, delle piante, ma riguarda anche gli uomini, perché c’è un’ecologia che riguarda anche la nostra vita. Come possiamo alterare l’equilibrio dell’ambiente, così possiamo alterare anche l’equilibrio della nostra vita con l’avidità, con l’egoismo e con l’utilitarismo che prendono forma nella nostra vita e ci fanno perdere il rispetto di noi stessi, del prossimo, dell’ambiente e di Dio».
Dopo la Santa Comunione è stata letta la Preghiera dei Carabinieri Forestali:
O Signore, che con la tua grazia
illumini le nostre menti e i nostri cuori,
aiutaci ad accrescere ogni giorno la nostra speranza.
La vita ci ha posti al servizio del Paese, per la
conservazione, la cura e la difesa delle cose più belle
del Creato: gli alberi, gli animali, le acque, le
Montagne che Tu ci hai donato, a beneficio dell’uomo.
Rendici, o Signore, più consapevoli di questo privilegiato impegno
e mantienici ad esso pienamente fedeli.
E Tu, San Giovanni Gualberto, nostro Patrono e Maestro,
guidaci per il sentiero della vita che porta alla carità cristiana
e alla solidarietà civile.
Aiutaci a comprendere sempre più le opere del Creatore
e i legami che uniscono tra loro le Sue creature,
in modo che anche la nostra fatica
si svolga sempre in armonia con il disegno divino.
Così sia.
La celebrazione si è conclusa con i saluti egli interventi del Sindaco Cristina Di Pietro e di alcune autorità dei Carabinieri Forestali.
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