Sono il filosofo francese Jean-Luc Marion e la teologa australiana Tracey Rowland i vincitore dell’edizione 2020 del Premio Ratzinger, promosso dalla Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Ad annunciarne i nomi è stato il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e membro del Comitato scientifico delle Fondazione, durante una conferenza stampa svoltasi presso la Sala Marconi della Radio Vaticana. Giunto alla sua decima edizione, da quattro anni il Premio Ratzinger è affiancato dal Premio “Ragione aperta”, organizzato in collaborazione con l’Università Francisco de Vitoria di Madrid. E proprio a questo duplice profilo del premio si è riferito il card. Ravasi, ricordando che il tema della “ragione aperta, o ragione allargata è un tema molto caro a Benedetto XVI”. “La nostra conoscenza è una conoscenza polimorfa”, ha spiegato il porporato: “Noi conosciamo non soltanto con il canale razionale, che è importantissimo, ma anche con canale estetico: la poesia, la cultura, l’arte dicono qualcosa di più e di meglio della razionalità”. C’è poi quella che Ravasi ha definito “ragione esistenziale”, e che ha a che fare “con la categoria dell’innamoramento, che non è solo quello estetico, non è solo quello razionale, non è solo quello fisiologico o biologico”. “Il blocco teologico, all’interno del Premio Ratzinger, rimane centrale, ha un carattere sistematico e storico, ma è interessante che accanto ad esso ci sia spazio anche per altre discipline”. Tracciando un profilo dei vincitori della decima edizione del Premio Ratzinger, Ravasi ha ricordato che Jean-Luc Marion “è una delle grandi figure del pensiero filosofico, discepolo di Derrida e legato a esponenti della fenomenologia francese del calibro di Ricoeur, Levinas e Henry. Il nucleo particolare del suo pensiero, che interessa molto anche Benedetto XVI, è la questione etica come questione primaria, per verti versi più importante della metafisica e l’interesse per la relazione con l’altro, come fondamento della coscienza di sé”. Quanto a Tracey Rowland, “ha approfondito il tema dell’umanesimo cristiano, uno dei filoni più rilevanti del pensiero di Benedetto XVI”.

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