“Vogliamo ringraziare i giovani per la forza della loro coscienza, il coraggio del loro spirito, la serietà della loro pace, la capacità di dire le cose con gioia e speranza”. Con queste parole l’arcivescovo di Lima, mons. Carlos Castillo Mattasoglio, ha aperto ieri la messa domenicale, alla quale era stata invitata proprio una rappresentanza di giovani, celebrata in suffragio dei due studenti morti poche ore prima, mentre stavano manifestando: Jack Brayan e Jordan Inti. “La speranza è posta nei nostri giovani. Per questo è necessaria una seria indagine sugli omicidi commessi e ci si deve assumere la responsabilità per le proprie decisioni”, ha detto l’arcivescovo, mettendo in dubbio, da figlio di agente di polizia, che quanto accaduto la notte precedente fosse opera di poliziotti e non, invece, di reparti speciali.
In apertura e durante l’omelia mons. Castillo ha fatto esplicito riferimento alla situazione del Paese, proprio mentre il presidente Manuel Merino rassegnava le sue dimissioni, in seguito alle repressioni della notte precedente. “Ciò che è stato dato per condividere e crescere nell’amicizia non può essere mantenuto egoisticamente. E questo è uno dei problemi che soffriamo come Paese, perché c’è un gruppo di persone che si arricchisce con i soldi dell’intera Nazione e che ha imparato, sistematicamente, a corrompere la vita del nostro popolo, a corrompere le possibilità di sviluppo, soprattutto lo sviluppo dei poveri”.
Quando “la corruzione è presente al centro della vita di una persona e di una società, dobbiamo rettificare quegli errori e tutto ciò che ne deriva. Per questo motivo, le decisioni non possono essere prese sulla base dell’ambizione”, ha affermato l’arcivescovo.
E ha concluso: “La pace si costruisce con impegno e dialogo, rinunciando ai propri interessi. È un percorso difficile, ma non impossibile. Dico a coloro che hanno sparato, le stesse parole che ha detto mons. Óscar Romero prima di morire: ‘Di fronte a un ordine di uccidere, la legge di Dio deve prevalere sulla legge degli uomini. E la legge di Dio dice: non uccidere’. È ora che il nostro Paese rispetti e si batta per la vita di tutti”.
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