DIOCESI – La nostra testata continua la sua campagna di informazione a favore dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica nella certezza che la scelta consapevole del contribuente è la via da seguire su questo tema. Abbiamo spiegato perché a nostro avviso con l’8×1000 si realizza la laicità dello Stato (si veda QUI). Abbiamo ascoltato le testimonianze di alcuni contribuenti locali (si veda QUI). Abbiamo sentito le voci di alcuni politici locali (si veda QUI). Ultimamente si è tenuto un incontro in streaming organizzato dall’incaricato diocesano per il Sovvenire, per parlare dell’importanza dell’8×1000 (si veda QUI). Oggi vorremmo mostrare come i fondi dell’8×1000 siano effettivamente utilizzati nella nostra diocesi.
Grazie al sito dell’8×1000 è possibile avere una mappatura degli interventi realizzati grazie a questo istituto diocesi per diocesi. In particolare per la nostra diocesi risultano realizzati 57 progetti di natura edilizia, sociale e caritativa. La Chiesa, per svolgere la sua missione, necessita di beni immobili, ovvero di luoghi di culto e spazi adiacenti per svolgere non solo il catechismo, ma anche altre attività di tipo caritativo, ricreativo, sportivo, ecc. tramite le quali la chiesa svolge un ruolo sociale a favore dell’intera collettività.
A volte si tratta di costruire chiese ex novo, come ad esempio quella della Madonna della Speranza in Grottammare realizzata grazie allo stanziamento di 1.129.000€ fra il 2001 e il 2006, oppure edifici di carattere religioso come il Monastero Santa Speranza per il quale fra il 1999 e il 2005 c’è stato un contributo di 25.000€. Altre volte si tratta di effettuare lavori di consolidamento o di manutenzione, come nel caso della Cattedrale Madonna della Marina in San Benedetto del Tronto che fra il 2001 e il 2002 ha necessitato di un intervento di 147.000 euro. In altre circostanze i denari dell’8×1000 vengono investiti per il restauro delle numerose opere d’arte che impreziosiscono le nostre chiese, come ad esempio è avvenuto per l’organo della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria in Comunanza.
Un’altra importante voce nel capitolo delle spese sostenute riguarda le opere di carità. Si è intervenuti nel corso degli ultimi anni per risolvere problemi legati all’emergenza abitativa nella quale erano coinvolti padri separati, giovani che non riuscivano a fare fronte alle spese di un affitto, uomini e donne senza fissa dimora e altre persone bisognose. In tal senso sono stati realizzati diversi progetti: “Non bussate perché la porta è già aperta” (nel 2005 con 140.000€), “Un tetto per tutti” (2006-2007 con 190.000€); “Una casa anche per te” (nel 2017 con 150.000€). In molti casi si è trattato non solo di fornire un tetto a chi ne aveva bisogno, ma è stato anche offerto un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro.
Importanti anche i progetti realizzati per fornire beni e servizi alla persona, soprattuto in campo medico: “Prevenire e curare” (nel 2013 con 120.000€) e “Poliambulatorio Amico” (nel 2018 con 120.000€). Attraverso questi progetti sono state aiutate famiglie che non potevano sostenere spese sanitarie, ad esempio odontoiatriche, anche grazie all’attività di medici e infermieri che hanno svolto un’opera di volontariato.
La Chiesa svolge la sua missione di carità verso ogni persona bisognosa, indipendentemente dalla sua etnia o dal suo credo religioso. In tal senso sono stati realizzati la Sala Polivalente presso la Caritas di San Benedetto del Tronto (nel 2011 con 80.000€), uno spazio di aggregazione e integrazione ad uso degli ospiti della struttura caritativa, e il progetto “Occhi che sorridono, cuori che si aprono” (nel 2010) col quale a Martinsicuro si è avviato un percorso di inserimento per immigrati attraverso lezioni di lingua e cultura italiana.
Oltre a questi interventi strutturali c’è una spesa corrente a cui far fronte. Ogni anno la nostra diocesi, in una logica di condivisione e trasparenza, pubblica il proprio bilancio sul suo sito internet. Risulta così che sono stati erogati 72.000€ per lavori di ristrutturazione delle parrocchie. Sono invece 160.000 gli euro spesi per la gestione degli Uffici di Curia.
Una fetta importante di denaro è spesa per la formazione del clero e dei laici. La nostra diocesi ha sostenuto con 8.900€ l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, con 12.700€ l’Istituto Teologico Marchigiano e con 13.200€ il Seminario Regionale Pio XI. Per le rette dei seminaristi fuori diocesi sono stati spesi 13.500€.
Nella spesa corrente rientrano ancora una volta le opere di carità. Le erogazioni sono di varia natura. Sono stati stanziati 50.000€ per la carità del vescovo, 40.000€ per l’integrazione degli extracomunitari, 15.000€ in favore di persone affette da tossicodipendenza e altri 15.000 per gli anziani.
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