ACQUAVIVA PICENA – Si è conclusa la Novena dell’Immacolata ad Acquaviva Picena.
“È a Maria, cantata da Dante come fontana zampillante di speranza, che la comunità acquavivana si è voluta nuovamente affidare in questo dicembre 2020. Una Novena che idealmente si è riunita alla prima, quella del 1855, quando la magistratura acquavivana, il 7 ottobre di quello stesso anno segnato dall’epidemia di colera, così come fece la comunità di San Benedetto del Tronto, si legò con “voto di osservarsi in perpetuo ad onore e gloria della Beata Vergine sotto il titolo dell’Immacolata”.
L’epidemia di oggi si chiama Covid, un virus che oltre a togliere il respiro, sembra bloccare le relazioni e cancellare la memoria, per questo la Novena, vissuta coinvolgendo tutte le contrade del paese per l’animazione serale del Rosario, i gruppi di catechesi con i genitori, le associazioni parrocchiali (AGESCI e RNS), le Confraternite, ha permesso a tante anime della parrocchia, di tornare ad un’esperienza condivisa, ad un ideale abbraccio fraterno. Ogni sera la liturgia è stata partecipata in maniera sorprendente e gioiosa, cosa quest’ultima, che si poteva sentire al momento del Tota Pulchra, cantato nella versione del M° L. Perosi, che da generazioni, gli acquavivani si sono tramandati nella memoria. Questo lungo percorso è stato guidato da don Matteo Calvaresi, predicatore ufficiale della Novena che con pazienza ha guidato le celebrazioni eucaristiche serali fino al vespro solenne della sera del 7 dicembre, sostenuto dalla Cappella musicale della Cattedrale che con la bellezza del gregoriano e della musica polifonica e organistica, ha introdotto il popolo di Dio nel giorno solenne dell’Immacolata Concezione di Maria. Che la speranza seminata da Maria, sia principio di un nuovo giorno, di un tempo di rinascita, che il buio di questi giorni precari sia preludio di un tempo di rinnovato coraggio.
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