SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA –  “Nella situazione che stiamo vivendo l’unica catechesi possibile è quella parentale. I genitori diventano protagonisti, ovviamente tenendo conto delle norme anti Covid, quindi muniti di mascherina e rispettando il distanziamento sociale.” Queste le parole di don Luigino Scarponi, parroco della Parrocchia di Sant’Egidio Abate.

“Per le famiglie dei fanciulli della 4° e 5° elementare, in cammino verso la Messa di Prima Comunione e con attenzione anche a quelle della 3° elementare, abbiamo pensato di intraprendere un cammino di partecipazione domenicale alla catechesi e alla Messa.” – dice don Luigino – “Per questo motivo abbiamo inviato alle famiglie questa lettera:
Egregi e venerati genitori, preziose famigliole, siamo certi che il Natale del Signore sia stato un’occasione preziosa per fare esperienza di “piccola chiesa domestica”.
Come proponevamo il 22 Novembre: ‘vi invitiamo tutti a partecipare all’Eucaristia domenicale, insieme ai vostri figli, a trovare il tempo per leggere insieme almeno il Vangelo della domenica, a pregare nelle vostre case al mattino, alla sera e prima dei pasti così farete esperienza di essere piccola chiesa domestica.’
Che cosa dunque chiediamo? Che i genitori, o uno di essi, accompagnino i figli la domenica alle 10,30 all’incontro catechistico e si fermino alla Messa col loro figlio. 20 minuti di catechesi e 15 minuti per preparare l’Eucaristia.
Iniziamo domenica 24 Gennaio alle ore 10,30 puntuali.”

“Dopo due mesi possiamo dire che l’esperienza intrapresa sta dando i suoi frutti”- racconta don Luigino – “Partiamo dall’idea che non basti solo sapere delle cose, cioè le precise affermazione della fede, ma che occorra provare a viverle. E la prima esperienza da vivere è la Messa domenicale e festiva (Natale, Capodanno, Epifania, Pasqua , I Santi, Immacolata, Assunta) perché così c’e scritto nel Vangelo (GV 20,19 e 26). Chiediamo la partecipazione dei genitori o di uno di essi. La pedagogia ci insegna infatti che senza l’appoggio del genitore ogni educazione è inutile.
Sappiamo anche noi che il tempo è poco per tutti e sappiamo anche che alcuni genitori sono religiosamente indifferenti. Per il tempo, chiederemo poco e per l’indifferenza il nostro non è un ricatto, ma la certezza che, se il genitore non fa vedere al figlio di interessarsi almeno un poco, il catechismo è vano.”

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