“Nonostante tutte le dichiarazioni ufficiali sul rispetto dei diritti umani, della piena dignità e della sovranità dei popoli, vediamo l’umanità oggi sopraffatta dal peso del male, dell’ingiustizia e della corruzione: violenza, terrorismo, guerre, povertà e miseria, senzatetto, migrazioni e il micidiale Covid-19. La morte di Gesù è una chiamata per noi a tornare a noi stessi, e la sua voce continua a invitare tutti coloro che hanno una buona volontà a fare qualcosa perché tutti abbiano la vita in abbondanza”. Lo ha detto il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, celebrando ieri sera, nella capitale irachena, l’azione liturgica del Venerdì Santo. “Cristo – ha ribadito il patriarca – non è un’idea astratta ma una persona viva, ancora presente in mezzo a noi in vari modi”. È, dunque, necessario chiedersi quale sia “il nostro impegno per i valori della nostra fede, quali le fondamenta della nostra morale cristiana, quale il nostro impegno quotidiano di fede nel seguire Gesù sulla via del servizio della riconciliazione, dell’amore, della giustizia e della pace”. Niente altro conduce alla vita che “il sentiero tracciato da Cristo. Gesù è vivo perché l’amore di Dio è la vita: così come non ha lasciato suo Figlio in mano al potere della morte, così non lascerà le sue figlie e figli nella valle delle ombre della morte. Dobbiamo essere confortati dal fatto che Dio ci sta guidando verso una vita perfetta attraverso Gesù. Preghiamo – ha concluso – per la pace e la stabilità nel nostro paese, nella regione e nel mondo, affinché l’umanità si rialzi dall’incubo della pandemia e che il nostro mondo diventi più sicuro e pulito”.
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