“In quella notte avete perso tutto, tranne Dio e la fraternità. Da questi due punti saldi siete ripartite con coraggio”. È l’omaggio del Papa, nel testo consegnato alle monache clarisse del Monastero Santa Chiara, di Paganica (L’Aquila), ricevute oggi in udienza. Il riferimento è al sisma del 2009: “La vostra comunità di Paganica, frazione de L’Aquila, ha sperimentato la tragedia del terremoto del 2009, nella quale è andato distrutto il vostro Monastero, è morta sotto le macerie l’Abbadessa Madre Gemma Antonucci e altre sorelle sono rimaste ferite. Tuttavia, da quel dramma Dio vi ha fatto uscire fortificate e, come il chicco di grano che deve morire per portare frutto, così è stato anche per la vostra comunità monastica. Avete sperimentato il dolore grande, ma anche la cura amorevole del Padre celeste e la solidarietà di tante persone”. “Dapprima vi siete stabilite in una struttura provvisoria e, a dieci anni dal terremoto, siete rientrate nel monastero ricostruito e restaurato”, sottolinea Francesco: “Ora la vostra comunità è fiorente, composta da dodici monache tutte giovani. Questo è il messaggio che avete dato alla gente: di fronte alle tragedie occorre ripartire da Dio e dalla solidarietà fraterna. Vi ringrazio tanto di questo!”. “Non stancatevi di essere presenza orante e consolante per sostenere la popolazione, duramente provata dalla terribile esperienza e ancora bisognosa di conforto e di incoraggiamento”, l’invito finale: “L’esempio della Beata Antonia vi aiuti ad essere sempre donne povere e gioiose per amore di Cristo povero. Fedeli al carisma ricevuto da Santa Chiara e San Francesco, rispondete con generosità al desiderio che Dio ha messo nel vostro cuore, vivendo la vostra vita di consacrate in totale adesione al Vangelo”.

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