“Fermare subito l’escalation di violenza che ha visto morire bambini e civili”: a chiederlo è Lynn Hastings, coordinatore dell’Ufficio Onu per il coordinamento umanitario nei Territori Occupati e Gaza (Ocha). In una nota Hastings rimarca che quanto sta accadendo “aumenterà le esigenze umanitarie, in particolare nella Striscia di Gaza, dopo anni di blocco israeliano, divisioni politiche palestinesi e continue escalation. Il settore sanitario, già in difficoltà, a causa della pandemia Covid-19, deve poter rispondere a chi è ferito”. Per tali motivi “la circolazione del personale umanitario e l’ingresso di merci a Gaza – compreso il carburante – devono essere consentiti continuamente: senza ulteriori rifornimenti, sabato prossimo si esaurirà il carburante per la centrale elettrica di Gaza, causando una significativa riduzione della fornitura di elettricità, con ripercussioni sulla disponibilità di servizi sanitari, idrici e igienico-sanitari”. Hastings ricorda anche che “tutte le parti hanno obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e devono essere rispettati i principi di distinzione, precauzione e proporzionalità nell’uso della forza. Gli attacchi aerei in aree densamente popolate rischiano di violare questi principi. I razzi sono indiscriminati per natura e come tali violano il diritto internazionale. Le forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, devono astenersi dall’usare la forza contro coloro che esercitano pacificamente i loro diritti alle libertà di espressione, religione, associazione e riunione. Le agenzie umanitarie continuano a fornire assistenza a chi ne ha bisogno e contano sul pieno sostegno di tutte le parti per rispondere ai bisogni umanitari emergenti. La protezione dei civili è di fondamentale importanza”.
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