In Afghanistan, nelle aree rurali e nelle città le famiglie sfollate in ripari di fortuna dalla scorsa estate affrontano un durissimo inverno, tra temperature in rapido calo e forti tempeste di neve negli altipiani, con la fame che aumenta e gli sforzi per trovare il carburante che riscaldi case e rifugi. Lo racconta oggi ActionAid, che con il suo staff di operatori umanitari sta raggiungendo circa 10.000 famiglie in quattro province dell’Afghanistan, tra cui Herat, Kabul, Ghor e Balkh, per assicurare ai più vulnerabili aiuti d’emergenza. Sono state avviate distribuzioni di denaro per permettere alle famiglie a rischio di comprare cibo e beni primari per la sopravvivenza come carburante e stufe per il riscaldamento, vestiti pesanti e scarpe, coperte. Le donne stanno ricevendo, inoltre, kit per l’igiene personale con articoli essenziali come sapone e assorbenti igienici. ActionAid fornisce anche supporto psicosociale alle persone traumatizzate e colpite dal conflitto, dalla grave siccità e dalla fame ai massimi storici. “A Herat e in tutto l’Afghanistan, molte famiglie stanno affrontando una situazione disperata con l’arrivo dell’inverno – spiega Sudipta Kumar, direttore nazionale ActionAid in Afghanistan –. Le persone sfollate dagli scontri armati e dalla siccità nelle campagne arrivano in città senza niente, cercano delle vie d’uscita dalla disperazione ma non c’è lavoro, non ci sono mezzi per comprare il cibo, pagare l’affitto e il carburante per riscaldare le case neanche per i residenti”. 22 milioni di persone – più della metà della popolazione – soffrono la fame e malnutrizione grave. Una crisi destinata a peggiorare con il passare dei mesi invernali. Le donne e le bambine sono le più a rischio di violenza, sfruttamento e povertà estrema. Le banche rimangono chiuse e la disoccupazione è in aumento. Gli alti livelli di inflazione hanno visto il prezzo di articoli essenziali come il petrolio e il riso salire alle stelle. Dall’inizio della crisi umanitaria di agosto, ActionAid ha attivato unità di emergenza per gli sfollati e le comunità di Mazar E Sharif, Herat e Kabul, portando aiuti a 35.000 persone con interventi salvavita portando derrate alimentari, acqua potabile, servizi igienici e kit d’emergenza per l’igiene personale per donne e ragazze.
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