“A causa della pandemia da Covid-19 le cure ai malati nel 2020 e nel 2021 si sono rallentate. Probabilmente a causa di questi ritardi molti malati non sono stati diagnosticati, il 64% gravi e il 7% bambini. La lebbra, quindi, non è vinta! Ma possiamo vincerla”. Lo dichiara oggi Guido Barbera, presidente dell’associazione “Voglio vivere” e membro del direttivo dell’Unione internazionale Raoul Follereau, in vista della 69ª Giornata mondiale dei malati di lebbra, che sarà celebrata il 30 gennaio 2022. “La lebbra è ancora presente – afferma Barbera –. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ci sono ancora 3 milioni di malati di lebbra. Il tempo medio di incubazione della malattia è di 5 anni, ma si può arrivare anche a 10 anni. Durante questi anni i portatori asintomatici possono trasmettere la malattia. Ogni 3 minuti abbiamo un nuovo malato di lebbra contagiato. 1 ogni 10 è un bambino! Ogni anno almeno 15 mila bambini sono contagiati. Almeno 11 mila malati hanno infermità irreversibili. Un malato diagnosticato ogni 20, rimane ancora handicappato a vita”. In questa Giornata mondiale le organizzazioni impegnate sul campo riaffermano “l’impegno contro la lebbra e contro tutte le lebbre” e ricordano l’impegno globale “contro ogni forma di ingiustizia, povertà, miseria, diagnosi precoce delle malattie, cura, assistenza, ma anche riabilitazione fisica e sociale, reinserimento, scolarizzazione, lavoro, vita dignitosa”.
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