La calma sembra tornata a Bafatà, città della Guinea Bissau, dove il 1° febbraio il presidente Umaro Sissoco Embalò è stato oggetto di un tentato golpe, non andato a buon fine. E del quale non si comprendono appieno né la dinamica né l’identità degli aggressori. “Non è stato solo un Colpo di Stato – ha dichiarato in un video diffuso via social Embaló, al potere dal 27 febbraio 2020 –. Si è trattato di un tentativo di uccidere il Presidente, il primo ministro e tutto il suo gabinetto. E potrebbe essere collegato a persone coinvolte in traffici di droga”. Per cercare di comprendere il clima che si respira a Bafatà oggi, e la reazione popolare, Ilaria De Bonis, della redazione di Popoli e Missione, ha contattato don Lucio Brentegani, fidei donum in Guinea Bissau da 14 anni (qui il servizio). “Tutta questa faccenda appare molto strana e c’è qualcosa che non torna nella dinamica di quest’azione violenta, ma una cosa è certa: il fatto che non sia andato in porto” il colpo di Stato “ha deluso molti qui nel Paese”. Il missionario spiega che la popolazione è “molto stanca” di un Presidente che si è insediato con la forza e non ha mai affrontato i veri problemi del Paese reale: “scuola e sanità sono praticamente inesistenti, non c’è un servizio pubblico sanitario che regga e il Paese è sempre più povero”.
Quindi prosegue: “chi ha consentito ad Embalò di installarsi al potere sono i militari; e loro adesso sono gli unici a poterlo deporre. Il popolo spera in questo: in un golpe”. Ma perché affidarsi ai militari anziché a nuove elezioni? “Io capisco bene che quando sei in difficoltà – risponde don Brentegani – come lo sono gli abitanti della Guinea Bissau, speri di cambiare e di migliorare la situazione, anche se il processo non è democratico”.
Il Covid non ha fatto altro che aggravare la già precaria condizione sociale: “basti pensare che le scuole sono praticamente chiuse da due anni – dice don Lucio –, con qualche breve riapertura. E che è sempre più difficile trovare lavoro”. Il fidei donum è convinto che “se non è successo ieri succederà domani, prima o poi accadrà: da due anni Embalò è al potere senza aver realmente vinto le elezioni, prima o poi potrebbe succedere che lo depongano”.

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