(Foto ANSA/SIR)

Una delegazione della Comunità di don Benzi è presente stamani di fronte alla Corte Costituzionale che dovrà esprimersi sull’ammissibilità dei quesiti referendari. “Portiamo davanti all’Alta Corte la silenziosa presenza e la preghiera delle persone che vivono nelle nostre case famiglia e comunità. Alcuni sono tra i più fragili della nostra società, persone che chiedono quasi scusa di esistere, altri sono i giovani nelle nostre comunità terapeutiche che cercano di emanciparsi dalle dipendenze patologiche” spiega Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII. “Nelle scorse settimane sono state denunciate le conseguenze di una liberalizzazione senza limiti dei quesiti referendari sulle droghe, non soltanto della cannabis, e sull’eutanasia. – continua Ramonda – Sono diversi i costituzionalisti che nutrono seri dubbi sulla liceità dei quesiti referendari. Se da un punto di vista legislativo si creerebbero vuoti e paradossi, da un punto di vista antropologico si aprirebbero possibilità devastanti per tante persone che vivono ai margini e giovani che cercano un senso di vita. La nostra Costituzione è per la vita e noi siamo qui per testimoniarlo”.

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