Un bilancio in chiaroscuro. Il rapporto annuale dell’Agenzia europea delle droghe (Emcdda) rileva infatti che il problema della diffusione e del consumo di sostanze stupefacenti è “in continua evoluzione” e “nuove minacce emergenti mettono in discussione i modelli e le prassi correnti”. Nel rapporto 2013, diffuso dalla sede di Lisbona, l’agenzia descrive “sviluppi positivi” per quanto riguarda le droghe “più consolidate, tra cui un minor numero di nuovi consumatori di eroina, meno consumo per via parenterale e una riduzione dell’uso di cannabis e della cocaina in alcuni Paesi”.
Questi dati positivi sono “però controbilanciati da timori sugli stimolanti sintetici e su nuove sostanze psicoattive”, entrambi offerti sul mercato delle cosiddette “droghe legali” e di quelle illegali.
L’agenzia segnala un maggior ricorso delle persone dipendenti da eroina alle strutture pubbliche di cura e sostegno in vari Stati; ma “dato il gran numero di consumatori di sostanze stupefacenti in contatto con i servizi, diventa sempre più necessario garantire continuità all’assistenza e al reinserimento sociale”. Fra i problemi rilevati compare “l’esigenza di investire in nuovi interventi, come per esempio quelli concepiti per il trattamento dell’epatite C e la prevenzione delle overdose”.
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