“Occorre formare le coscienze perché i beni comuni non siano abbandonati o vadano solo a vantaggio di pochi. E vigilare perché eventi avversi non scatenino disastri irreparabili sulla gente”. Così il Papa, ricevendo in udienza i volontari del Servizio nazionale di protezione civile, ha affrontato il tema della prevenzione, aggiungendo che, “in senso positivo, è importante educare alla bellezza, a custodire storie di vita e tradizioni, culture ed esperienze sociali”. “Proteggere è prendersi cura”, ha spiegato Francesco: “Sappiamo farlo con tenerezza solo se riconosciamo che noi per primi siamo custoditi. Dio è Padre, si prende cura di noi e non ci lascia mancare il suo amore. Il profeta Isaia ricorda che Dio ci ha disegnato ‘sulle palme delle sue mani’. Non abbandona mai, sempre prende per mano e accompagna, protegge e sostiene. Anche un Salmo ci ricorda che ‘il Signore protegge i piccoli’. Se ci sentiamo custoditi da lui, impariamo una generosa protezione verso i fratelli e le sorelle, come ci insegnano tanti esempi di santi e sante”. “Ho trovato tre cose in Italia che non ho visto in un’altra parte”, ha concluso a braccio il Papa: “una di queste è il forte volontariato del popolo italiano. La forte vocazione al volontariato è un tesoro culturale vostro: custoditelo bene”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *