L’agenzia Onu World food programme (Wfp) in Sudan ha ricevuto una donazione di 2,5 milioni di euro dal governo italiano attraverso l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) per sostenere le attività di emergenza nutrizionale in Sudan. “Siamo estremamente grati al governo italiano per questo contributo, specialmente in un momento come questo in cui c’è un drastico aumento dei bisogni umanitari in Sudan”, ha detto Eddie Rowe, rappresentante e direttore Wfp in Sudan. Il contributo consentirà al Wfp di fornire cibo speciale altamente nutriente a oltre 160.000 bambini sotto i cinque anni e a donne incinte e che allattano in aree colpite da crisi per curare e prevenire la malnutrizione. “Il conflitto in corso, la pandemia di Covid-19, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e l’inflazione aumenteranno drasticamente il numero di bambini malnutriti. Siamo lieti di sostenere il Wfp nel prevenire una massiccia crisi di malnutrizione per i bambini del Sudan”, ha detto Michele Morana, direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo Khartoum. La malnutrizione è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica in Sudan. Circa il 13,6% dei bambini è gravemente malnutrito (troppo magro per la statura) e il 36% soffre di ritardi nella crescita (troppo basso per l’età), ciò pone un rischio maggiore di morbilità e mortalità per i bambini sotto i cinque anni. La malnutrizione ha anche gravi conseguenze sullo sviluppo, anche quello cognitivo, per i bambini più grandi. Grazie ai contributi dei donatori, il Wfp è riuscito ad aumentare la sua risposta nutrizionale nel 2021 e ha assistito 2,5 milioni di persone in Sudan, un aumento significativo rispetto alle 900.000 persone raggiunte nel 2020. Il Wfp prevede di assistere fino a 2,7 milioni di bambini e donne incinte e che allattano quest’anno, tuttavia gravi carenze di fondi potrebbero mettere a repentaglio questo piano.
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