Durante la pandemia i bambini di tutta l’India hanno avuto problemi a dormire e hanno dovuto affrontare un aumento dei casi di violenza domestica. Un numero maggiore di loro è stato costretto a lavorare. È quanto emerge da uno studio condotto da Save the Children su 4.000 persone di sei Stati indiani – uno per ciascuna delle sei regioni geografiche – tra giugno 2020 e dicembre 2021. Lo studio ha rilevato che il benessere mentale dei bambini è stato influenzato negativamente dall’isolamento e dalla mancanza di interazioni con i coetanei durante il lockdown. Il 27% dei bambini dichiara di sentirsi solo. Quasi un bambino su 10 ha dichiarato che qualcuno nella sua cerchia di amici fa uso di droghe o altre sostanze che creano dipendenza e il 3% dei bambini intervistati ha dichiarato di fare uso in prima persona di queste sostanze. La ricerca ha anche mostrato che il 39% dei bambini in tutto il Paese temeva la morte, la malattia o la separazione da una persona cara durante la pandemia. Un bambino su quattro ha riferito di aver dormito male a causa del forte stress. Alla domanda se avessero osservato cambiamenti nel comportamento dei loro figli, un genitore su quattro ha dichiarato di aver notato in loro un improvviso cambiamento emotivo o comportamentale (27%) e che i bambini avevano abbandonato le precedenti abitudini di gioco (29%). Circa un genitore su quattro ha dichiarato di aver rimproverato o punito di più i propri figli dall’inizio della pandemia. Si è registrato anche un aumento delle preoccupazioni finanziarie a carico dei nuclei familiari, con più di tre quinti (62%) delle famiglie che hanno registrato un calo del reddito da marzo 2020 a dicembre 2021. Il numero di bambini impiegati nel lavoro minorile è salito dal 4% al 5%. Save the Children chiede al governo indiano di “stanziare maggiori fondi per i servizi di protezione dell’infanzia in prima linea, tra cui il rafforzamento del numero verde nazionale Childline (1098) e la garanzia che sia accessibile a tutti i bambini in difficoltà”. Il numero verde è stato istituito nel 1996 e riceve circa 5 milioni di chiamate all’anno. Al governo indiano si chiede anche di “sviluppare con urgenza una politica per la salute mentale dei bambini e degli adolescenti”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *