“Gesù è venuto a portare nel mondo il Vangelo, cioè la buona notizia dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Perciò ci sta dicendo che il Vangelo è come un fuoco, perché si tratta di un messaggio che, quando irrompe nella storia, brucia i vecchi equilibri del vivere, sfida a uscire dall’individualismo, sfida a vincere l’egoismo, sfida a passare dalla schiavitù del peccato e della morte alla vita nuova del Risorto, di Gesù risorto”. Lo ha detto Papa Francesco, affacciandosi, domenica 14 agosto, alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
“Il Vangelo, cioè, non lascia le cose come stanno – ha osservato -; quando passa il Vangelo ed è ascoltato e ricevuto, le cose non rimangono come stanno. Il Vangelo provoca al cambiamento e invita alla conversione. Non dispensa una falsa pace intimistica, ma accende un’inquietudine che ci mette in cammino, ci spinge ad aprirci a Dio e ai fratelli”.
Il Pontefice ha poi tracciato un paragone: “È proprio come il fuoco: mentre ci riscalda con l’amore di Dio, vuole bruciare i nostri egoismi, illuminare i lati oscuri della vita – tutti ne abbiamo! -, consumare i falsi idoli che ci rendono schiavi”. Quindi, Gesù “dà pienezza a quanti sono considerati perduti, abbatte le barriere delle emarginazioni, guarisce le ferite del corpo e dell’anima, rinnova una religiosità ridotta a pratiche esteriori”. “Per questo è fuoco: cambia, purifica”.
L’attenzione del Papa poi si sposta sulla fede, che “non è una ‘ninna nanna’ che ci culla per farci addormentare”. “La fede vera è un fuoco, un fuoco acceso per farci stare desti e operosi anche nella notte!”.
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