“Titoli di coda” una nuova rubrica periodica, curata da Don Lorenzo Bruni. Un approfondimento in meno di 200 parole, sulla rilettura dei fatti importanti a livello locale, nazionale e internazionale.

I funerali di stato di Elisabetta II sono stati più un evento di popolo che un atto formale: c’è stata una sobria compostezza in tutti gli aspetti celebrativi, ma anche una particolare commozione da parte del mondo, britannico o non, davanti a questa donna di fede cristiana semplice e di fedeltà alle responsabilità, assunte fin dalla giovane età, davvero profonda e convinta.
È sicuramente edificante soffermarsi a considerare gli aspetti meno appariscenti di una esistenza, vista troppo spesso soltanto sotto i riflettori del futile gossip giornalistico, per riuscire invece a percepire quanto essa possa essere stata capace di “sentire”, al di là dell’alto ruolo istituzionale, il respiro del mondo e la complessità della vicenda umana, di cui ella ha condiviso per oltre diciannove lustri “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce” (GS 1) degli uomini e delle donne del suo tempo.
Ora il suo cammino si raccoglie nel solco di una tradizione che precede, accompagna e segue il destino di ciascun essere umano: la vita si chiude alla scena del mondo e si spalanca per essa la dimensione eterna nell’orizzonte celeste, nella certezza della gloria incorruttibile per tutti i credenti in Cristo.
{*inmenodiduecento}

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