Rubrica cultura e territorio
DIOCESI – La nostra Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto è adagiata su un magnifico territorio che lambisce il mare e due Regioni, le Marche e l’Abruzzo, tra spiagge, colline e montagne. Vi sono molti borghi da visitare ognuno con le proprie caratteristiche peculiari, che in autunno particolarmente, brillano con tradizioni caratteristiche dei riti agricoli annuali oramai al termine, e con colori autunnali degni delle illustrazioni di un libro di fiabe.
Ad esempio Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, fin dal 1586 faceva parte dell’antica diocesi di Fermo, con Montemonaco e Montelparo, entrando in seguito a far parte della nuova diocesi di Montalto, istituita da Sisto V. Ma non solo, l’estensione del suo territorio “tocca” ed entra a far parte dell’Archidiocesi di Fermo, con la frazione “Croce Casale” e della Diocesi di Ascoli Piceno con la frazione “Pera Gesso”. In pratica una città con tre Diocesi! Colorata in autunno di marrone, rosso vivo, arancio e giallo, in questa stagione le famiglie con bambini amano visitarla per escursioni nei boschi di castagno approfittando della raccolta ed è subito festa. Buoni a Comunanza i panificati, gli insaccati ..ovunque vi si respira il gusto e il profumo dell’autunno. Anche la cultura e l’arte sono notevoli con le numerose cappelline sparse nel territorio, bellissimo.
In questo periodo nell’hinterland si sente il profumo del mosto. Le nonne lo compravano in bottiglie, per usarlo nelle deliziose “ ciambelle col mosto”, anche profumate di anice. La vendemmia radunava folle di ragazzi e ragazze , manodopera volontaria disposta a macchiarsi le mani con l’uva matura sfidando le vespe pur di festeggiare e scherzare amoreggiando. L’autunno è colorato e sa di caldarroste, di fuochi e fumo di camino. Ancora oggi si moltiplicano nell’ascolano e nell’hinterland abruzzese, le sagre delle castagne, occasione di ritrovo escursionistico familiare per acquistare insaccati, provviste, mele, castagne per l’inverno, ma anche miele, marmellate, specialità locali. In Abruzzo si celebra il vino cotto, vino nuovo e l’olio “buono”, ma anche “arrosticini, polenta, zuppa di ceci, sfritta di maiale con castagne e mele” come pubblicizzano i siti. Una curiosità: qualche bottiglie di mosto era serbata per realizzare il famoso frittellone, il “Frustingo” zuppo d’olio e frutta secca , tipico dolce natalizio delle nostre parti.
In queste passeggiate autunnali tra i borghi della nostra Diocesi perché non visitare Monteprandone? Antico borgo non solo di tradizioni rurali e gastronomiche tipiche tra “mare e monti”, ma anche alta espressione di cultura storica. La nascita di San Giacomo della Marca, figura di rilievo e spicco per l’apertura mentale e attenta ai cambiamenti dei secoli, protettore degli ultimi e dei diseredati, senz’altro invoglia a visitare in queste fresche giornate sul calar di settembre, la preziosissima Biblioteca istituita proprio dal Santo, con Codici antichissimi di inestimabile valore, sita proprio al piano terra del Palazzo Comunale.
Sono tutti belli i nostri borghi e impossibile tutti da citare e descrivere , ma ad esempio Acquaviva Picena con la sua Rocca è il “monte” di San Benedetto del Tronto, come Ripatransone lo è per Grottammare. All’interno della stessa Rocca di Acquaviva vi è una interessantissima esposizione di armi antiche. “Fuori dal centro storico, la Chiesa di San Francesco con l’annesso convento è la più antica fondazione francescana di tutta la Marca, istituita dal medesimo San Francesco d’Assisi su invito della famiglia degli Acquaviva” leggiamo su internet. Da non perdere, per gli amanti delle tradizioni, sempre ad Acquaviva, il “Museo della Pajjarola”, ossia degli intrecci di paglia fatti a mano: cesti, bamboline, sedie impagliate e quant’altro le abili mani artigiane riuscivano un tempo a creare semplicemente con l’erba essiccata ( la paglia).
Prossimamente faremo altre “escursioni” autunnali tra i tanti borghi della nostra Diocesi!
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