Da gennaio di quest’anno il numero di bambini pericolosamente malnutriti ricoverati presso le cliniche mobili di Save the children in Afghanistan è aumentato del 47%. Alcuni neonati, invece, sono morti prima di riuscire a ricevere qualsiasi trattamento. La richiesta di servizi per il trattamento della malnutrizione è aumentata negli ultimi mesi, in cui le famiglie sono alle prese con la peggiore crisi di alimentare mai registrata in Afghanistan. A gennaio i 57 teams sanitari mobili di Save the children hanno ricoverato circa 2.500 bambini malnutriti. A settembre, stando ai dati appena pubblicati, il numero era salito a circa 4.270 bambini ricoverati da 66 teams. Gli esperti avevano sperato di vedere un calo dei livelli di fame in Afghanistan durante la recente stagione dei raccolti estivi ma la siccità in corso ha portato al fallimento delle coltivazioni, i raccolti sono stati molto più scarsi del normale costringendo molte famiglie di agricoltori a vendere terreni e bestiame per comprare cibo per nutrire i propri figli. L’altra causa principale della crisi alimentare – il crollo dell’economia del Paese – ha fatto salire alle stelle la disoccupazione, la povertà e i prezzi dei generi alimentari con molte famiglie ridotte ora a sopravvivere solo con pane e acqua per settimane. Le organizzazioni umanitarie hanno fornito grandi quantità di cibo salvavita ma il fabbisogno è così elevato che il 50% della popolazione afghana sta ancora affrontando la fame estrema con 6 milioni di bambini e adulti – quasi un ottavo della popolazione – a un passo dalla carestia. I medici di Save the children affermano di essere sommersi da bambini malnutriti – soprattutto bambine, spesso messe in secondo piano rispetto ai maschi per quanto riguarda l’allattamento al seno e l’alimentazione complementare – e di non riuscire a tenere il passo con la domanda di servizi.
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