“Anche dopo questo accordo, le nomine vanno avanti”. Così mons. Camillus Johnpillai, capo ufficio del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha risposto alle domande dei giornalisti, durante la conferenza stampa di presentazione, presso la Sala Stampa della Santa Sede sul convegno internazionale “Euntes in mundum universum”, in programma da oggi al 18 novembre alla Pontificia Università Urbaniana per celebrare i 400 anni della Congregazione di Propaganda Fide. Riferendosi all’accordo della Santa Sede con la Cina per la nomina dei vescovi, mons. Johnpillai ha spiegato che “il governo cinese conosce e segue tutto quello che noi facciamo. Anche questa conferenza stampa è seguita da loro: tutto è mistero, ma alla fine niente rimane segreto”. “Queste sono le opzioni che abbiamo”, ha proseguito il relatore: “bisogna essere più realisti per trattare con i governi, non solo in Cina ma anche, ad esempio, in Vietnam. Ogni Paese ha le sue caratteristiche”. “Prima di andare avanti con le nomine e o creare nuove diocesi – che in Cina sono 125 e vengono denominate prefetture apostoliche – dobbiamo sempre chiedere il nulla osta al governo”, ha precisato il relatore: “siamo limitati, il lavoro va avanti ma con un progresso limitato”.
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