Daniele Rocchi
Domenica 20 novembre alle 17, ad Al Khor (distante circa 35 km dalla capitale Doha), verrà battuto il calcio di inizio dei XXII Mondiali di calcio Qatar 2022. Così per la prima volta nella storia i Mondiali non verranno disputati in estate. Come tradizione sarà la squadra di casa ad esordire: avversario di turno l’Ecuador. Ad ospitare la partita inaugurale sarà lo stadio Al Bayt, uno degli 8 di questo Mondiale, una capienza di 60mila spettatori, la cui forma ricorda quella delle tende beduine. A sfidarsi 32 nazionali. Tra queste non ci sarà l’Italia che dopo l’esclusione dai Mondiali russi del 2018, mancata rimonta nello spareggio con la Svezia, non è riuscita a qualificarsi nemmeno per il Qatar 2022 avendo perso in casa contro la Macedonia del Nord la semifinale playoff.
“Purtroppo ci siamo abituati. Abbiamo fallito la qualificazione per due edizioni di seguito. Ora non ci resta che seguire anche questo Mondiale dal divano di casa e con un enorme dispiacere”. Per Francesco ‘Ciccio’ Graziani, bomber del Torino, della Fiorentina e della Roma, Campione del Mondo 1982 con la Nazionale azzurra di Enzo Bearzot, “un Mondiale senza l’Italia è un controsenso, non esiste. Ma metabolizzeremo anche quest’altra tappa negativa per il nostro calcio” dice al Sir convinto che “l’Italia abbia tutte le carte in regola per tornare ad essere una protagonista del football mondiale”. Nel frattempo, da profondo conoscitore di calcio, ci presenta questo mondiale qatariota 2022.
Ciccio, qual è il tuo pronostico per la vittoria finale?
Al netto di possibili sorprese, come lo fu la Croazia che riuscì ad arrivare in finale nel 2018 contro la Francia perdendo poi 4 a 2, io credo che le squadre accreditate per la vittoria finale siano per l’Europa, la Francia, la Germania, la Spagna. Credo meno nell’Inghilterra. In Sudamerica ci sono, come da tradizione, l’Argentina e il Brasile. Ecco, credo che tra queste 5 squadre uscirà la vincitrice di Qatar 2022.
Per chi fai maggiormente il tifo?
Sarà l’ultimo Mondiale di Lionel Messi. Non posso pensare che un campionissimo come lui non riesca a vincere un Mondiale. L’Argentina parte con l’idea di vincere. Il Qatar è la sua ultima occasione. Faccio il tifo per l’Argentina, per Messi, perché mi piacerebbe finisse la carriera con una vittoria al Mondiale.
Chi potrebbe essere la sorpresa di questa edizione?
Penso a due squadre: Belgio e Uruguay.
Prima hai ricordato la Croazia arrivata in finale con la Francia nel 2018. Le squadre balcaniche in Qatar saranno Serbia e Croazia: qualcuno in passato ha definito i giocatori balcanici ‘i brasiliani d’Europa’, la quintessenza del genio e della sregolatezza…
Tra le due quella più attrezzata resta la Croazia. La Serbia potrebbe recitare un ruolo importante ma nelle fasi eliminatorie. Non credo che abbia la forza tecnica per ambire a qualcosa di più importante.
Tra le squadre africane chi può ambire a qualche risultato?
Quelle africane sono sempre squadre scorbutiche da affrontare. In Qatar troveremo il Ghana, il Senegal, il Camerun ed altre come Tunisia e Marocco. Ma non ne vedo nessuna che possa andare molto avanti nella competizione, magari anche in finale.
Il Mondiale di calcio è sempre stato una vetrina per tanti giovani atleti. Hai qualche nome da segnalare?
Il Portogallo presenta qualche giovane interessante, penso a João Félix, l’attaccante dell’Atletico Madrid, penso anche a Vinicius del Brasile, che gioca nella Liga spagnola, nel Real Madrid. Con la Francia c’è il già affermato Kylian Mbappé, del Paris Saint-Germain. Ma come spesso accade nei Mondiali emergeranno dei talenti che al momento non conosciamo. Questo nonostante il mondo del calcio sia globalizzato e attraverso i social è possibile scovare dei giovani campioni.
Per la prima volta un Mondiale di calcio si gioca in autunno e non in estate, almeno per quanto riguarda l’Emisfero Boreale. Questo ha comportato in Europa, la sospensione dei campionati nazionali che riprenderanno fra poco meno di due mesi…
Sarà un Mondiale anomalo, almeno per noi europei. Aggiungo che il Qatar è un paese molto piccolo, gli stadi sono praticamente tutti vicini. Alcuni impianti addirittura hanno l’aria condizionata. Giocare al caldo per le squadre europee potrebbe rivelarsi un vantaggio, visto che in questo periodo sono abituate a giocare in un clima freddo.
Cosa comporterà questo cambiamento nella preparazione delle Nazionali?
Non c’è tempo di fare una preparazione fisica ad hoc. Il 20 novembre si scende già in campo per la partita inaugurale Qatar-Ecuador. I giocatori vanno presi così come sono, in base al lavoro svolto nelle rispettive squadre di club.
Parliamo della nostra Serie A che il 13 novembre ha visto giocare le ultime partite prima dello stop per il Mondiale. Quale squadra ti ha colpito maggiormente in questo avvio di stagione?
Se dico Napoli dico una cosa scontata, visto il vantaggio acquisito sulle altre squadre. Credo che quest’anno il Napoli possa davvero coronare il sogno di vincere lo Scudetto. Il Milan l’ho visto un po’ in difficoltà ma si riprende di certo, la Juve sta tornando competitiva, dopo questa serie di ultime vittorie, se non per lo scudetto di certo per la Champions League. Anche l’Inter potrebbe rientrare. La Lazio fin qui sta facendo bene. Credo che siano queste le squadre da attenzionare un po’ di più per quanto riguarda l’alta classifica.
Non hai citato la Roma…
La Roma con le ultime partite è scivolata indietro. La classifica è peggiorata.
Torniamo al Qatar: con quale spirito seguirai questo Mondiale?
Con molta amarezza. Non vorremmo più rivivere un’altra esclusione come quella di questi Mondiali. Al Mister Mancini dico: se il 100% non è bastato, proviamo a dare il 150%. Non dobbiamo dimenticare che Mancini e suoi ragazzi ci hanno regalato l’Europeo del 2020. Ecco, il rammarico più grande è proprio questo: la Nazionale campione d’Europa non riesce a qualificarsi per i Mondiali, in un girone che tutti pensavamo fosse alla nostra portata. Il mio auspicio è che questo in Qatar sia l’ultimo Mondiale che vedremo dal divano di casa.
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