“L’abbandono dei minori, in Marocco, è un fenomeno dalle dimensioni importanti, basti pensare che, secondo quanto affermato dall’associazione marocchina Solidarité Féminine, ogni giorno nel Paese vengono abbandonati 24 bambini, mentre ogni anno 300 corpi di neonati sono ritrovati nelle discariche. Dati ufficiali non ne esistono, ma in totale, secondo un rapporto del 2017, i minori fuori famiglia che vivevano nelle strutture gestite dall’Entraide Nationale e dalle associazioni della società civile erano 10.028, di cui 7.064 maschi e 2.964 femmine”. A denunciarlo oggi, in una nota è l’Associazione Amici dei Bambini-Aibi. Siccome tra i minori abbandonati ci sono anche molti adolescenti, per garantire a questi ultimi un futuro migliore, da tempo Aibi organizza una specifica formazione centrata sullo sviluppo delle “Life-skills” e sulla creazione di attività generatrici di reddito. Si tratta di cicli di attività che mirano a sviluppare le competenze personali e l’autostima, cui seguono diverse sessioni sulla gestione dello stress e sulla comunicazione: l’obiettivo è quello di rendere autonomi e rafforzare le capacità dei giovani care leavers affinché possano lasciare il centro e inserirsi socio-economicamente, una delle sfide maggiori per i giovani istituzionalizzati.
“Spesso – evidenzia l’Associazione – la costruzione di un progetto di vita personalizzato e la preparazione all’integrazione sociale inizia troppo tardi, se si considera la lunghissima permanenza all’interno dei centri da parte dei ragazzi, alcuni dei quali si trovano lì fin dalla nascita, sviluppando una forte dipendenza sia economica sia emotiva con il centro che li ha accolti e cresciuti”. Per questo, Aibi ha pensato di anticipare l’inizio dei percorsi formativi, coinvolgendo i minori non solo attraverso una formazione professionale, ma proponendo loro anche momenti dedicati alla scoperta e la valorizzazione delle risorse personali.
Alla Fondazione Rita Zniber, per esempio, uno dei centri del Marocco con i quali Aibi collabora da tempo, i tre operatori sociali (che a loro volta sono stati formati sul tema delle Life-skills e la creazione di attività generatrici di reddito) hanno esteso la formazione a tutti i minori (circa un centinaio, con età compresa tra 7 e 24 anni) adattando la metodologia di formazione in maniera specifica a seconda delle fasce d’età dei vari gruppi in cui sono stati divisi i beneficiari.
Questa attività di formazione è possibile grazie anche al sostegno di tutti coloro che, nel tempo, hanno deciso di dare il proprio contributo al progetto di Aibi “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio in Marocco”, per garantire ai minori abbandonati del Paese la possibilità di un futuro di maggiore autonomia e soddisfazione personale.

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