“Le Chiese e le organizzazioni di ispirazione cristiana sono in prima linea accanto a questa povera gente, che da anni vive nei campi per sfollati”. Così il Papa ha ricordato l’incontro con gli sfollati interni, svoltosi a Sud Sudan.

“In particolare mi sono rivolto alle donne – sono brave le donne lì – che sono la forza che può trasformare il Paese”, ha sottolineato il Pontefice, ripercorrendo durante l’udienza di ieri, 8 febbraio, in Aula Paolo VI, le tappe del suo viaggio apostolico in Africa: “Ho incoraggiato tutti ad essere semi di un nuovo Sud Sudan, senza violenza, riconciliato e pacificato”.

“Preghiamo perché, nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan, e in tutta l’Africa, germoglino i semi del suo Regno di amore, di giustizia e di pace”, ha concluso il Papa, ringraziando le autorità dei due Paesi e tutti coloro che si sono adoperati affinché la visita andasse bene. “

Ringrazio i miei fratelli per avermi accompagnato in questo viaggio ecumenico”, ha concluso a braccio riferendosi all’arcivescovo di Canterbury e primate della Chiesa anglicana, Justin Welby, e al moderatore della Chiesa di Scozia, Iain Greenshields.

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