“Considerando la stagione della pandemia dobbiamo evitare che il ricorso alla comunicazione digitale, così importante durante l’isolamento, sostituisca la presenza e diventi funzionale all’individualismo e alla patologia della paura”. È il monito del card. Matteo zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che nella parte della sua introduzione al Consiglio permanente dedicata alla pandemia ha definito “opportuno terminare con tante trasmissioni informatiche che inducono a chiudersi”. Zuppi ha inoltre ha citato, tra le conseguenze a lungo termine del Covid, anche il “disagio psichico che fa soffrire tantissime persone, spesso giovani e che ci chiede di ritrovare un senso di comunità, di relazione, di intelligente e forte attenzione alla fragilità”.

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