Di Giulia Damiani

GROTTAMMARE – Domenica 23 aprile, presso la Chiesa di Sant’Agostino a Grottammare, ci sarà il Ritiro Eucaristico per gli adoratori, aperto a tutti, con Don Giorgio Carini.
Inizierà alle ore 17:00 con l’adorazione comunitaria silenziosa e la possibilità, per chi volesse, di confessarsi. Don Giorgio sarà infatti disponibile in Cappellina.
Alle ore 18 ci sarà la Santa Messa, momento culmine del ritiro.
La Santa Messa è il Sacrificio della Croce, l’Altare è il Calvario.
Con i Santi approfondiamo l’Eucarestia ed il Suo immenso valore.
S.Alfonso Maria de’ Liguori arriva ad affermare:” Dio stesso non può fare che vi sia un’azione più Santa che è più grande della celebrazione di una santa messa”. Il Concilio Vaticano II ci insegna: ” il nostro Salvatore nell’ultima cena, la notte in cui fu tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo corpo e del suo sangue, onde perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della Croce” (sacrosantum concilium, n. 47).
Il Papa Pio XII aveva già detto questo pensiero stupendo: “dall’altare del golgota non è diverso l’altare delle nostre chiese, anch’esso è un monte sormontato dalla Croce e dal Crocifisso, dove si attua la riconciliazione fra Dio e l’uomo”.
Aveva ragione il Santo Curato d’Ars di dire:” se conoscessimo il valore del Santo sacrificio della messa, quanto maggiore zelo porremo per ascoltarla!” e San Pier G. Eymard esortava: “Sappi, o Cristiano, che la messa è l’atto più santo della religione: tu non potresti far niente di più Glorioso a Dio, né di più vantaggioso alla tua anima che di ascoltarla pienamente il più sovente possibile”.
Sant’Agostino diceva ai suoi cristiani: ” tutti i passi che uno fa per recarsi ad ascoltare la S. Messa sono da un angelo numerati, e sarà concesso da Dio un sommo premio in questa vita e nell’eternità”. E il S.curato D’Ars aggiunge: “come è felice quell’angelo custode che accompagna un’anima alla Santa Messa”!
S Agostino ci ha lasciato questo elogio di sua madre Santa Monica: ” non lasciava passar giorno senza esser presente al Divin Sacrificio davanti al tuo altare, O Signore “. S Francesco di Assisi ascoltava di solito due messe ogni giorno; e quando era ammalato pregava qualche confratello sacerdote di celebrargli la Messa in cella, pur di non restare senza Messa!
S. Tommaso d Aquino, ogni mattina, dopo aver celebrato la sua Messa, serviva un’altra Messa per ringraziamento.
Non diciamo di essere troppo impegnati in faccende ma, organizziamo il nostro tempo, perché Gesù potrebbe ricordarci: “Marta, Marta, tu ti affanni in troppe cose, invece di pensare all’unica cosa necessaria!” (Lc 10,41).
Quando si vuole veramente, il tempo per andare a Messa si trova, senza venir meno ai propri doveri.
S. Giovanni Bosco ci raccomanda perciò vivamente: “abbiate grande premura di andare alla Santa Messa, anche nei giorni feriali, tollerando a tal fine anche qualche incomodo. Con ciò otterrete dal Signore ogni sorta di benedizioni”. La grandezza infinita della S. Messa ci deve far comprendere l’esigenza di una partecipazione attenta e devota al sacrificio di Gesù.
Adorazione, amore e dolore dovrebbero dominarci incontrastati. Il Sommo Pontefice Pio XII ha scolpito in pensieri stupendi ripetuti con forza dal Concilio Vaticano II lo stato d’animo con cui bisogna partecipare alla S. Messa, ossia con “lo stato d’animo che aveva il Divin Redentore quando faceva sacrificio di sé: “l’umile sottomissione dello spirito, cioè l’adorazione, l’amore, la lode e il ringraziamento alla somma maestà di Dio, riprodurre in se stessi le condizioni della vittima, la negazione di sé secondo i precetti del Vangelo, il volontario spontaneo sacrificio della Penitenza, il dolore espiazione dei propri peccati “. Cerchiamo quindi di seguire la via giusta che è piaciuta a Dio, è più importante, infatti, piacere a Dio piuttosto che agli uomini.
Facciamoci correggere,quindi, dai Santi, ad esempio, San Giovanni Bosco  si lamentava con amarezza, di tanti cristiani che stanno in chiesa” volontariamente distratti, senza modestia, senza attenzione, senza rispetto, in piedi, guardando qua e là…costoro non assistono al Divin Sacrificio come Maria e Giovanni, ma come i Giudei, mettendo un’altra volta Gesù in croce! “.

Cerchiamo, in questo cammino terreno verso il Paradiso, di sforzarci di camminare per la porta stretta, dietro ai Santi, nostro esempio, dietro a Gesù.

Sia Lodato Gesù Cristo!

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