SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gli studenti delle classi 4^ A AFM dell’Istituto Tecnico del Settore Economico, 4^ A e 5^ A del Liceo Linguistico dell’I.I.S. “Augusto Capriotti” di San Benedetto del Tronto, accompagnati dagli insegnanti Chiara Bellabarba, Romina Morresi e Massimo Scarponi, hanno effettuato un’esperienza particolarmente formativa presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto di Ascoli Piceno: ciò è stato reso possibile grazie ai contatti intrapresi tra la scuola e la Direzione del carcere.
L’uscita didattica si colloca all’interno di un percorso sui diritti umani, sviluppato nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione Civica, che ha coinvolto gli studenti in diverse attività preparatorie, dal lavoro con i singoli docenti, all’incontro con le referenti delle camere penali “Ugo Palermi” di Ascoli Piceno, Avv. Enrica Piergallini e Avv. Meri Cossignani.
Gli agenti della polizia penitenziaria hanno introdotto il gruppo all’interno della struttura, mostrando alcuni luoghi legati alla vita quotidiana dei reclusi, come la sala dei colloqui con le famiglie e la sala delle attività ricreative. Gli stessi hanno inoltre illustrato le maggiori problematiche che si vivono all’interno del contesto carcerario: affollamento delle celle di reclusione, convivenza dei detenuti con soggetti psichiatrici, problematiche relazionali varie, dovute alle singole personalità.
In seguito gli studenti hanno partecipato a un significativo incontro con un detenuto che ha raccontato loro la propria storia personale legata a gravi crimini commessi, sottolineando l’importanza del percorso di recupero da lui effettuato all’interno della struttura, nell’ottica del suo reinserimento nel contesto sociale.
I ragazzi, di fronte a tale toccante testimonianza, hanno manifestato un grande coinvolgimento e una spiccata sensibilità. L’incontro, infatti, si è concluso con interessanti domande rivolte al detenuto, incentrate sul suo vissuto e sulle sue prospettive future, al termine della pena.
Il Dirigente Scolastico, prof. Enrico Piasini, così commenta: “La riflessione sulla Costituzione è perno dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Trovo fondamentali per i nostri allievi esperienze come questa, che fanno toccare con mano cosa intende l’articolo 27, quando afferma che Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato, e le criticità tuttora vigenti nella sua piena attuazione”.
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