ACQUAVIVA PICENA – Sabato 29 giugno alle ore 21:00 l’associazione A-6A riproporrà il riuscitissimo spettacolo teatrale
La A-6A è un’associazione costituitasi da un gruppo di persone che a partire dal 2005, avevano iniziato a frequentare un corso di teatro promosso, organizzato e finanziato per ragazzi e adulti dall’allora Amministrazione Comunale di Acquaviva Picena, avvalendosi degli insegnanti del “Teatro delle Foglie” di Folignano (Eugenia Brega e Paolo Clementi). Il corso si è svolto ininterrottamente dal 2005 al 2011 ma intorno al 2009 a causa di difficoltà economiche rappresentate dall’Amministrazione Comunale, la chiusura del corso, che nel frattempo aveva coinvolto un numero sempre crescente di allievi, di varia età, tutti residenti in Acquaviva e qualcuno nei paesi limitrofi, sembrò imminente e per evitare ciò, i partecipanti stessi contribuirono economicamente alle spese e fondarono, appunto, l’associazione culturale A-6A per affiancare il Comune nella prosecuzione del corso di teatro. Purtroppo, alla fine del 2011, l’Amministrazione comunale ha fatto mancare ogni sostegno al corso di teatro, rendendone impossibile la prosecuzione nella forma tradizionale (cioè con il supporto professionale degli insegnanti e dei mezzi tecnici del “Teatro delle Foglie” di Folignano) e da allora l’associazione culturale A-6A sta cercando di proseguire con le proprie sole forze l’attività teatrale.
Quanti e chi sono i soci? Perché questo nome? Come vi finanziate?
Attualmente i soci sono una decina, oltre altrettanti collaboratori. Si spazia da adulti, giovani, madri e padri di famiglia, bambini, ecc…Il nome, all’apparenza strano, è un goliardico acronimo: sta per “sei volte A”, cioè: “Aspiranti Artisti Acquavivani Abbandonati Alquanto Arrabbiati“, in modo da sintetizzare la localizzazione territoriale, l’attività svolta, le circostanze che hanno portato alla nascita e l’aspirazione di fondo, cioè quella di rimboccarsi le maniche per coltivare una passione.Tutta l’attività è senza scopo di lucro, tutti gli spettacoli sono ad ingresso libero. Gli associati prestano volontariamente la loro opera, sia sul palcoscenico che dietro le quinte, anche per ciò che riguarda lavori di taglio e cucito per i costumi e di piccolo “artigianato” per le scenografie e gli oggetti di scena. Ritengo che il coinvolgimento di numerose persone, di varia età, in un’attività come quella teatrale, protratta nell’arco di vari mesi, rappresenti una realtà culturale e sociale estremamente positiva e meritevole, che va incoraggiata e sostenuta.
Prestate la vostra opera anche in altre attività, altre manifestazioni?
Negli anni scorsi, la nostra associazione ha collaborato con le altre realtà associative del paese (Pro Loco, Sponsalia, Terraviva, associazione ciclistica GS sportiva, ecc.) per l’animazione di svariate manifestazioni culturali e turistiche che sono diventate ormai piccole tradizioni acquavivane. Cito per esempio la natività in costume medioevale per le vie del paese; la Via crucis animata; la festa di Santa Rita; la settimana estiva della “Zicagna” dedicata al teatro dialettale e alla riscoperta delle tradizioni popolari come la lavorazione dei cesti di paglia; la manifestazione del “Talenti di Acquaviva“; la presentazione di libri e poesie con letture animate, anche con autori di fama nazionale quale Giordano Bruno Guerri (libro su Van Gogh).
Dietro ogni spettacolo, per quanto amatoriale, e dunque non perfetto in termini di interpretazione, dizione, scenografie, costumi ecc., c’è un lungo lavoro di preparazione e di socializzazione, fatto di incontri, scambi di idee, prove, ripensamenti, suggerimenti, ricerche di materiale e altro, il tutto sottratto al tempo libero, alla famiglia, agli impegni personali. Un sacrificio spesso impegnativo (riunirsi la sera per provare e riprovare, magari dopo una faticosa giornata passata tra lavoro, famiglia, imprevisti vari), ma allo stesso tempo piacevole e ricco di soddisfazioni. L’associazione ha all’attivo diversi spettacoli come “Gocce di memoria” nel dicembre 2011, “Sono solo parole” nel luglio 2012 ed infine “Il Sogno Americano” marzo 2013 ” Una commedia – per usare le parole di Simone Cameli – brillante, con elementi musicali, coreografici e cinematografici. Il testo è completamente originale, ideato, scritto e messo in scena da noi, anche per quanto riguarda l’allestimento di costumi, scenografie, oggetti di scena. Lo spettacolo (in due atti) è una parodia del cinema americano, visto attraverso gli occhi di un aspirante ed improbabile attore italiano, che, grazie ad una serie rocambolesca di coincidenze ed equivoci, finisce inaspettatamente per sfondare nell’incantato mondo di Hollywood, per poi accorgersi che non è tutto oro ciò che luccica…”. Insomma un gran bel spettacolo che in molti avranno voglia di rivedere; l’ingresso è libero e non lasciatevi sfuggire questa occasione!
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