Una delegazione di Caritas italiana è in questi giorni in Turchia per uno scambio di informazioni sulla situazione dopo il terremoto della notte tra il 5 e il 6 febbraio, che ha provocato 57.700 vittime accertate (tra Turchia e Siria). La delegazione è composta dal direttore nazionale, don Marco Pagniello, don Antonio De Rosa (assistente di studio) e Laura Stopponi (équipe Europa). A Iskenderun (Alessandretta) si è svolto l’incontro con Caritas Anatolia. Nella diocesi di Anatolia ci sono almeno 3.200 palazzi da demolire e 900 da mettere in sicurezza. Troppo famiglie vivono ancora in tende o container con enormi disagi. La maggior parte di loro oltre alla casa e al lavoro ha perso persone care, tutti i propri affetti.
Si fatica a rimuovere le macerie, che sono causa di grande inquinamento per le polveri emanate, è pesante l’emergenza sanitaria data l’assenza di acqua potabile in molte località, accompagnata dal caldo insopportabile. La solidarietà ricevuta è notevole e grande la riconoscenza, ma c’è ancora tanto da fare. “Scopo della visita è dire a questa terra: non siete soli! Caritas italiana accompagna da tempo questa Chiesa – spiega don Pagniello – , continuiamo a farlo ancora di più in questo difficile momento, attraverso la presenza dei nostri operatori, qui a lavorare con voi, e rispondendo, stando in Italia, alla nostra vocazione di advocacy e di animazione”.
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