La necessità per gli atenei, cattolici in particolare, di “rinnovarsi per aprirsi alle nuove sfide poste dall’intelligenza artificiale mantenendo saldamente la consapevolezza della propria identità e origine”.
Ad affermarla è stato oggi il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, aprendo i lavori del convegno The Future of Catholic Universities in the AI Age. Il meeting internazionale è organizzato dal network Sacru, composto da otto università cattoliche presenti in quattro continenti, e ospitato oggi e domani nel campus milanese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Per Tolentino, “la grande questione che sta dietro all’intelligenza artificiale continua ad essere antropologica”. Richiamandosi alle parole del Papa, il prefetto del dicastero vaticano ha sottolineato come “la vera frontiera sarà sempre più quella dell’algor-etica: le intelligenze artificiali non sono neutrali ma implicano la necessità di avere corpi sociali intermedi che diano rappresentanza alla sensibilità etica di ricercatori, educatori e scienziati. Il mondo tecnologico è sempre più complesso e tale aspetto non può essere abbandonato alla sensibilità del singolo”.
“Quello dell’intelligenza artificiale”, ha sottolineato da parte sua Zlatko Skrbis, presidente di Sacru e dell’Australian Catholic University, è un settore che “crescerà del 38% entro il 2030, quando il suo mercato globale si prevede varrà oltre 1500 miliardi di dollari. Una crescita impetuosa e costante, che rivoluzionerà ogni aspetto della nostra vita quotidiana: educazione, medicina, lavoro, lotta al cambiamento climatico”. “Personalmente ritengo che non si debbano temere i nuovi strumenti tecnologici ma imparare a utilizzare con saggezza le innovazioni per costruire nuovi percorsi didattici e di ricerca – ha dichiarato il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli -. Le grandi sfide globali del nostro tempo hanno reso urgente la necessità di formulare nuovi modelli di pensiero”.
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