COLONNELLA – “‘Ho voluto più bene a voi (n.d.r. ragazzi) che a Dio, ma ho speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al Suo conto’.  È questa la mia frase preferita di don Lorenzo Milani, che, prima ancora di essere un prete, è stato un uomo che ha molto amato i suoi studenti, un educatore illuminato ed appassionato, per molti ragazzi un’ancora di salvezza in un mare di povertà e di ingiustizie, per molti docenti come me un modello da seguire”. – Inizia così la mia lunga chiacchierata con Colomba Mazza, professoressa di italiano, storia e geografia che, dopo oltre 25 anni di insegnamento presso la Scuola Media di Colonnella, lo scorso mese ha salutato colleghi e studenti per godersi la meritata pensione.

Nata a Torre del Greco, città del corallo, da una antica e numerosa famiglia partenopea – come da lei stessa dichiarato – ha vissuto un’infanzia molto felice, circondata da grande affetto e da mille stimoli.

Cosa voleva fare da grande?
Volevo diventare ballerina, ma un infortunio al ginocchio mi ha costretta a trasformare la mia passione per la danza in desiderio compulsivo di ogni tipo di sport, una malattia di cui ancora sono affetta!

Quindi poi su cosa si è orientata?
Dopo gli Studi Classici, mi sono iscritta alla Facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Erano gli anni della contestazione, un periodo di grande fermento culturale che ricordo con orgoglio e nostalgia.

Dunque come mai non ha scelto di insegnare Storia e Filosofia agli studenti delle Scuole Superiori?
In realtà, all’inizio, non ho scelto subito di insegnare. Ho frequentato un corso di Fisioterapia che mi ha portato a contatto con mondi diversi e con una Napoli in fermento, cosmopolita e affascinante soprattutto se guardata attraverso gli occhi di una giovane ragazza che leggeva Sartre e Simon de Beauvoir. Ho vissuto diverse esperienze lavorative: da artigiana nell’azienda paterna a fisioterapista negli ospedali di Napoli; poi ci sono stati gli anni bui del post terremoto e ho visto con dolore la mia città che non riusciva a risollevarsi e a ricostruirsi.

Quando e come ha deciso di insegnare?
Ad un certo punto ho scelto di seguire una nuova strada, lasciare l’ingombrante famiglia per misurare le mie forze e ho iniziato una nuova vita insieme a Enrico, mio marito . Mi sono trasferita a Bologna, dove ho avuto esperienze lavorative diverse e ho vissuto i momenti più belli della mia vita, perché è avvenuta la nascita dei miei amatissimi figli, Andrea e Lucilla. Poi la decisione
di dedicarmi all’insegnamento e la scoperta dell’Abruzzo, terra d’adozione dove vivo da ormai quarant’anni.

Quando parla dell’Abruzzo, si entusiasma come quando parla di Napoli. Cosa l’ha affascinata di questa terra così lontana per storia e cultura dalla sua Campania?
Forse il fatto di aver trovato amici e amiche con cui ho condiviso la passione per la natura, l’impegno sociale e politico: sono stati anni bellissimi in Lega Ambiente, con le prime grandi battaglie e piccole conquiste; si organizzava la festa dell’albero, Castelli di sabbia e il Cineforum, giornalini. Tutto accompagnato da tanto entusiasmo, speranze e condivisione. Alcuni anni favolosi, altri meno brillanti e, dopo molto precariato e lunghi spostamenti nelle Scuole marchigiane e abruzzesi, finalmente Colonnella! Era il lontano 1996 e a dirigere la Scuola Media “Ignazio Silone” c’era la preside Rita Pettinari. Non avrei mai potuto immaginare che in quella Scuola avrei trascorso tanti anni!

Come sta vivendo questo distacco dal mondo della Scuola?
Con serenità, ma anche con una vena di tristezza. Come si fa a lasciare un team di colleghi favolosi, che negli anni sono poi diventati migliori amiche e amici, una Scuola che per molti anni è stata a tempo prolungato e che ha reso possibile la realizzazione di tanti progetti?! E i miei favolosi e affettuosi alunni e le loro famiglie collaborative?! Insomma Colonnella mon amour!
L’altro giorno cercavo di mettere a posto le carte, i fogli, i libri che ingombrano le nostre camere e ho rivisto scorrere sotto gli occhi un pezzo della mia vita: i progetti svolti in questi anni (Sindaco dei Ragazzi, Progetto Lettura, Progetto Filosofia, Cineforum, Progetto Giornalismo), iniziative, appunti, pensieri condivisi, eventi, uscite, feste. Quante cose si riescono a fare nella Scuola! E tutto questo nasce e si realizza grazie al “clima” che si respira in questo luogo unico che è la “scholè”; si è circondati quotidianamente da numerosi stimoli provenienti dal territorio, dai colleghi, dai ragazzi e, se si riescono a mettere insieme le risorse di tutti, si genera un processo virtuoso capace di moltiplicare all’ennesima potenza le singole risorse e professionalità. È incredibile! E così può succedere di realizzare i sogni! Questo sì, mi mancherà! Inoltre a Colonnella ho trovato colleghi motivati ed innovativi, di quelli che seguivano e seguono le orme di Don Lorenzo Milani, per intenderci. E, grazie anche al tempo prolungato, è stato possibile dare alla didattica un respiro più ampio.

Tra le iniziative più importanti di cui è stata referente e che hanno dato buoni frutti, c’è senza dubbio il Progetto Sindaco dei Ragazzi. Quali attività è riuscita ad organizzare nell’ambito di questo progetto?
Il Progetto Sindaco dei Ragazzi è uno dei progetti centrali per l’Istituto Comprensivo di Corropoli-Colonnella e Controguerra e la Scuola di Colonnella ha contribuito alla sua nascita in Italia, in qualità di Scuola capofila. È stato possibile intraprendere esperienze di cittadinanza attiva, ma anche spaziare in tante altri ambiti, declinando ogni aspetto della “Legalità”, tematica cardine della nostra Scuola. Ci sono stati, quindi, percorsi di educazione ambientale con uscite sul territorio; prima della pandemia a fine anno scolastico si organizzava un’uscita con i ragazzi nel cuore verde dell’Abruzzo per visitare un’area del Parco e un’oasi ecologica. Che meraviglia l’Abruzzo! E che bello constatare come lo spirito autenticamente ecologista della nostra Scuola si sia rinnovato negli anni, quasi un passaggio di testimone tra colleghe e colleghi che hanno messo al primo posto nella lista delle emergenze il cambiamento climatico. E che emozione partecipare alla marcia del Global Strike for Future, evento conclusivo di una serie di iniziative (dibattiti, ricerche, approfondimenti, articoli, la pubblicazione di un giornalino di classe: Noi per la terra) che nel 2019 ha visto i ragazzi di Colonnella sfilare per le strade del paese per portare appoggio alla causa ambientalista e alla coraggiosa Greta Thumberg!

Sul tema della Legalità sono state intraprese molte attività. Quali ricorda con maggiore piacere?
È davvero difficile scegliere un progetto tra i tanti organizzati, perché sul tema della legalità ci sono stati moltissime attività: recital e eventi in occasione della Giornata della Memoria, iniziative per la Festa della Donna, attività mirate a contrastare il bullismo ed il cyberbullismo, incontri con personaggi di spicco che si sono contraddistinti nella lotta contro la mafia, come Giovanni Impastato, Tony Gentile, Don Aniello Manganiello, Leonardo Guarnotta.

Un capitolo a parte merita il Progetto Filosofia di cui è stata referente per anni. Come ha vissuto lei quest’esperienza e come si sono trovati i giovani studenti ad affrontare una materia con cui generalmente ci si confronta alle Scuole Superiori?
Il Progetto Filosofia è quello che più mi ha caratterizzato, perché aderente alla mia idea di fare Scuola. Ho cominciato quasi come una sfida con me stessa! Poi l’iniziativa ha riscosso moltissimo successo da parte dei ragazzi che aspettavano tutta la settimana l’ora del Café philosophique, il circle time, quello spazio magico nel quale si sono sentiti liberi, partendo da uno spunto “filosofico”, (l’allegoria della caverna, il pensiero dei grandi filosofi), di raccontarsi e di riflettere su questioni di senso capaci di dare profondità al discorso e conferirgli valore: una palestra di riflessione attiva, dove spontaneamente e naturalmente i ragazzi hanno portato il discorso su tematiche forti, come la felicità, l’uguaglianza, la diversità, l’amicizia, le passioni. Come tanti altri progetti molto amati, ha avuto gambe proprie, arricchendosi spontaneamente con pubblicazioni, cartelloni, post-it, striscioni che hanno abbellito i corridoi della Scuola per il desiderio dei ragazzi di condividere la loro esperienza.
Quando mi è stato proposto dalla Dirigente, mi è sembrato che si realizzasse un sogno e mi sono buttata a capofitto nel progetto, che mi è sembrato una grande opportunità per la Scuola e per i ragazzi. Oggi più che mai abbiamo bisogno di “pensatori fuori dagli schemi” e la filosofia è una disciplina che sviluppa lo spirito critico e il ragionamento sintetico, capacità che consentono di affrontare i singoli problemi inserendoli in un contesto più generale. Inoltre in questo mondo complesso, nella nostra “Modernità liquida”, dove l’intelligenza artificiale apre frontiere inesplorate e a tratti inquietanti, è necessario saper vagliare criticamente il mare magnum delle conoscenze che la rete ci mette a disposizione per selezionarle in modo da orientarsi al meglio. La filosofia aiuta a sviluppare questa competenza, in quanto è una modalità che rende più elastico il ragionamento e più rapida la soluzione.

Si è occupata di talmente tanti progetti, che a questo punto lascio a lei la scelta di raccontarcene ancora qualcuno, non potendo menzionarli tutti.
Come non ricordare il progetto Cineforum: grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale, per cinque anni i ragazzi in Sala Flaiano hanno vissuto l’esperienza di essere al cinema, visionando film di alto interesse storico e culturale sui quali hanno lavorato con dibattiti, riflessioni, video e produzioni di vario tipo, nell’intento di creare quel patrimonio culturale comune che rende le persone Comunità.
Poi voglio ricordare i nostri Giornalini di classe: Scuolaesperienza, Scuolasofia, Noi per la terra. Pagine, articoli scritti, impaginati e illustrati totalmente dai ragazzi, i quali hanno sperimentato competenze linguistiche ed organizzative, diventando veri giornalisti.
Vale la pena citare anche le lezioni di training autogeno, piccole sezioni dedicate alla respirazione, che il più delle volte si risolvevano in soffocate e mal celate risatine, ma che alla fine hanno sempre riscosso, sì ilarità da parte di alcuni, ma anche curiosità e interesse da parte di altri. E voglio sperare che un po’ siano servite. Momenti insoliti, diversi dalla normale routine quotidiana, ma molto più stimolanti delle lezioni tradizionali. Questo interesse dei ragazzi per le novità merita una riflessione da parte di noi adulti e ci deve fare avere più coraggio nello sperimentare cose nuove perché è quanto di più emozionante possa esserci!

Ha chiuso la sua carriera in bellezza con il Progetto “Colonnella, mon amour! – Ideare, scrivere, girare un corto”. Come ha avuto l’idea?
A dire la verità l’idea non è del tutto nuova. Nel 2019 abbiamo girato un cortometraggio il giorno prima del lockdown! Un corto interamente scritto, sceneggiato e girato dai ragazzi, in particolare voluto da una mia cara alunna, oggi studentessa liceale, appassionata di cinema. Tutto da soli! E premiati con menzione speciale al Concorso Ester Pasqualoni del 2020!
Poi è arrivato il Covid, che ha certamente limitato la socialità, ma non è riuscito a fermare l’entusiasmo della nostra Scuola alla quale mi vanto di appartenere. Ho vissuto gli ultimi anni con colleghe e colleghi giovani e motivate, in un’atmosfera che non ha mai smesso di essere di grande intesa e collaborazione.
Quest’anno, grazie alla grande opportunità che il Comune ha dato ai ragazzi di Terza Media, gli studenti si sono misurati in questo progetto impegnativo, un’esperienza nuova rispetto al passato per quanto concerne il coinvolgimento di professionalità esterne nell’ambito della regia, delle riprese e del montaggio. E anche per questo ancora più emozionante! Inconvenienti e difficoltà ce ne sono stati, come in tutti i progetti ambiziosi, ma siamo riusciti a portarlo avanti con tenacia. Alla fine, proprio le difficoltà incontrate hanno creato un clima di grandissima attesa da parte dei ragazzi e del territorio e il progetto si è concluso con grande soddisfazione per tutti quelli che hanno contribuito alla sua realizzazione: Comune, Scuola, territorio e soprattutto i ragazzi che si sono sentiti veramente protagonisti di un progetto importante. Per me è stato il compimento di un sogno: vedere tanta gioia, finire la mia carriera con la realizzazione di un prodotto sudato, amato e carico di valore per noi. Queste sono le cose che mi porto nel cuore oggi, felice di questi anni, pieni di momenti emozionanti e di esperienze indimenticabili.

Oltre che per l’insegnamento, lei ha una grande passione anche per la scrittura. Due anni fa ha presentato la sua prima fatica letteraria, “Il Segreto di Milla”, scritto insieme ad Alberto Benchimol, con le illustrazioni di Davide Baldoni. A quando la prossima opera?
Raccontare è un’esigenza antica, importantissima per trasmettere esperienza. Che si tratti di un racconto fatto davanti al fuoco o di una story pubblicata sui social, narrare è una necessità per chi ama farlo ed apre delle porte a chi legge. Per me e Alberto c’è stata anche una molla in più: oltre ad essere stati bimbi, abbiamo anche insegnato e siamo stati a contatto per molti anni con i più piccoli, quindi per noi raccontare una storia di bambini, per i bambini, è stata un’esigenza. “Il segreto di Milla“ è un libro dedicato a tutti i bambini del mondo, per affrontare i momenti difficili insieme agli amici, con coraggio e magia. Fa parte di un progetto educativo più ampio che riguarda il mondo dell’inclusione ed affronta con urgenza ed autenticità il tema della disabilità.
Per quanto riguarda il futuro, chi può dire cosa mi riserverà?! Certamente ora avrò molto tempo da dedicare alle mie passioni!

Quale messaggio vuole dare ai lettori?
Prima di tutto vorrei dire grazie a tutti quelli che hanno contribuito a rendere questi anni unici e preziosi: alla Scuola come ente promotore; all’Amministrazione Comunale; alle tante colleghe e colleghi (non li posso nominare tutti, sarebbe un dolore), che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno, quello di una scuola inclusiva, una comunità di pratiche dove si riesca a mediare le informazioni per farle diventare sapere, Cultura, conoscenza, coscienza; alle famiglie, che spesso sono state collaborative. Infine un grazie infinito va a tutti i ragazzi, non uno di meno. Senza di loro tutto quello che abbiamo raccontato non sarebbe stato possibile; ragazzi ricettivi che, pur nelle loro difficoltà, hanno trovato occasioni per dimostrarsi veri e autentici. A loro va il mio augurio di conoscere se stessi e di amarsi, di scoprire le loro passioni e di coltivarle. Perché sono proprio le passioni che salvano. Dalla tristezza, dalla noia, dalla mediocrità. E perfino dalla cattiveria, da un piccolo o grande fallimento, da una perdita. E per ogni persona salvata, c’è una parte di mondo che viene salvata.

 

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3 commenti

  • Colomba Mazza
    19/07/2023 alle 07:42

    Grazie Carletta DI BLASIO. Sempre attenta ai temi sociali, sempre sul pezzo.

  • Beatrice Basile
    01/04/2024 alle 14:29

    Grazie, Professoressa! Ho imparato tanto da questo articolo e, dunque, da lei...Sono una tirocinante di sostegno nella secondaria di primo grado. Prima esperienza nella scuola: paura ed entusiasmo...!Certa che ne farà tesoro, le lascio un insegnamento della mia Madre spirituale (suor Pietrina, dell'Istituto delle Suore Marcelline di Lecce, Puglia) : GUARDA OLTRE IL PRESENTE E LA META DIRIGERA' I TUOI PASSI. Buona vita, Prof. Con affetto e stima Beatrice

  • Colomba Mazza
    03/04/2024 alle 13:35

    Cara Beatrice, grazie a te per l'attenzione e per le tue parole. Paura ed entusiasmo, dici. Ottimo abbinamento; lo ricordo come fosse ieri. La paura , necessaria compagna di viaggio, ti pone il dubbio, e se si lavora con i ragazzi il primo imperativo è: non nuocere. E, quindi, è obbligatorio porsi sempre domande su come agire al meglio per essere un' insegnante "sufficientemente buona". L'entusiasmo..poi è consigliato in dosi ...oceaniche. e non è mai abbastanza. Buon lavoro carissima Beatrice e chissà che non ci incontreremo sulle spiagge del mondo. Con affetto e stima. Colomba

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