Di Don Gian Luca Rosati
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A volte le esperienze vissute e concluse nel passato tornano a bussare alla tua porta e accade qualcosa che non avresti mai immaginato.
Ho giocato a calcio per un paio d’anni quando frequentavo il primo e il secondo superiore, perciò dall’ultima partita ufficiale che ho giocato sono passati almeno ventiquattro anni. Avevo il numero 16 sulle spalle e mi accomodavo in panchina, giocando l’ultimo quarto d’ora perché il mister voleva che giocassimo tutti, anche i meno talentuosi, come nel mio caso.
Riteneva che il calcio fosse innanzitutto una palestra di vita e voleva che ciascuno di noi superasse le sue paure e crescesse non solo nella sua abilità con il pallone ma soprattutto nell’umanità. Fondamentale era la lealtà, la correttezza e il rispetto per i compagni di squadra e per gli avversari, l’impegno negli allenamenti e l’impegno nello studio scolastico… Ricordo che al termine di ogni allenamento ci raccomandava di andare a dormire presto la sera e di condurre una vita regolata.
Per me adolescente fu un’esperienza davvero formativa e penso sia stato così anche per tutti gli altri che hanno giocato con la Folgore.
Non ho più giocato a calcio dopo quegli anni e mi sono limitato a qualche partitella di calcetto con gli amici della Parrocchia, poi coi compagni del collegio Augustinianum, negli anni trascorsi all’Università Cattolica del Sacro Cuore e, infine, in seminario a Seveso e a Venegono dove restano indelebili nella mia memoria i tornei e le partite in cui giocavano anche i nostri educatori e professori del seminario: era una cosa meravigliosa vedere i professori di teologia, conosciuti in tutta Italia per le loro conferenze e per i loro studi e pubblicazioni accademiche, giocare a calcio con noi seminaristi… Ed erano pure forti! Che bei ricordi!
Potete, dunque, immaginare il mio stupore quando ho incontrato alcuni compagni di squadra della Folgore di quegli anni, e mi hanno proposto di iniziare una nuova avventura nel campetto parrocchiale della Parrocchia Cristo Re, di cui ora sono parroco.
L’intenzione di questi giovani è quella di proporre ai ragazzi un’esperienza semplice di gioco di squadra, utilizzando il calcio come uno strumento di crescita umana.
Mi ha colpito fin da subito il loro desiderio di consentire ad altri di vivere un’esperienza che per tutti noi è stata bella e significativa.
Il primo incontro, vissuto in Parrocchia nel mese di giugno, ha visto la partecipazione di molti ex calciatori di tutte le età: la società sportiva ha 69 anni, essendo stata fondata dal mister Luigi Ursini nel 1954, e, come si può leggere nei libri pubblicati dal mister, ha visto crescere moltissimi ragazzi che non hanno soltanto avuto occasione di imparare a calciare il pallone e di fare carriera come calciatori, ma hanno anche avuto occasione di trovare punti di riferimento e valori di vita, semplicemente incontrando coetanei o persone più grandi che gli hanno dato un buon esempio: le tanto preziose “buone amicizie”.
È per questi motivi che ho pensato che sarebbe stato bello ospitare l’A.S.D. Folgore nella nostra Parrocchia.
Lo staff è composto di giovani vivaci e coinvolgenti. Spero tanto che la loro presenza e l’avvio di queste attività sportive sia occasione per chi non ha mai giocato, di mettersi in gioco senza temere selezioni o l’esclusione.
Qualche tempo fa, mi ha colpito molto ascoltare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in occasione dell’inaugurazione del nuovo campo di calcio a 11 a Corviale, disse: «… Ragazzi, ho anche saputo che una delle regole che applicate è che i rigori li possono calciare anche quelli più deboli. È una regola che se fosse stata applicata quando ero ragazzino io, mi avrebbe permesso di battere qualche rigore perché mi era regolarmente impedito. Quello che emerge da questo complesso di regole, di modi di comportarsi […] è l’importanza di fare del momento del gioco, dell’incontro, un luogo di amicizia che si sviluppa e che cresce, un luogo di fiducia e di rispetto reciproco tra tutte le persone,…» (link: https://www.youtube.com/watch?v=CimeJ3jiUO4).
Se ho dato la possibilità all’A.S.D. Folgore di iniziare ad allenarsi qui sul nostro campo parrocchiale, non è certo perché desidero che la Parrocchia vinca campionati e collezioni trofei, ma perché ragazze e ragazzi abbiano l’occasione di vivere il gioco del calcio come luogo di incontro, di amicizia, di fiducia e rispetto reciproco, come è stato per me e per tanti altri grazie all’impegno del nostro mister Luigi Ursini e dei suoi collaboratori.
Se qualcuno vuole conoscere questa iniziativa, può contattare telefonicamente Andrea Lisa (3332816324) e Andrea Salvi (3884327819) dell’A.S.D. Folgore.
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