DIOCESI – “Gesù, con la sua tenerezza, vuole colmare la nostra solitudine, le nostre paure oscure“. – Così papa Francesco ha avviato la Via Crucis della 37° Giornata Mondiale della Gioventù, chiedendo ai giovani presenti di pensare a cosa li faccia piangere, alle loro ansie e solitudini e rassicurandoli sul fatto che proprio là nel pianto, nelle ansie, nella tristezza, Gesù si fa vicino e cammina con loro. “Occorre correre il rischio di amare – ha detto il Pontefice – e Lui ci accompagna sempre“.
“È stato questo il momento più bello di ieri, 4 agosto, e forse di tutte le giornate vissute finora” – affermano Asia Francesca Brucciolo e Jhan Andres Socionovo, due dei quattro inviati speciali per il nostro giornale diocesano alla GMG di Lisbona (che vi abbiamo già presentato in questo articolo: https://www.ancoraonline.it/2023/07/28/foto-partiti-giovani-della-nostra-diocesi-la-gmg-lisbona/). “È stata una Via Crucis nuova, emozionante. In genere siamo abituati a camminare; oggi, invece, noi ragazzi siamo stati fermi, mentre a muoversi è stata solo la Croce che saliva verticalmente sulle terrazze del palcoscenico, una vera opera d’arte moderna. Le diverse stazioni sono state animate da musica suonata dal vivo e da coreografie aeree acrobatiche che, alla luce del tramonto, risultavano ancora più suggestive”.
“Il momento è diventato ancora più speciale – proseguono Asia Francesca e Jhan Andres – quando, dopo aver ripercorso la vita di Gesù, in particolare la sua sofferenza nel portare la croce sulle spalle, abbiamo condiviso insieme i nostri dolori, le nostre insicurezze, i nostri problemi. Abbiamo infatti ascoltato le testimonianze di tre giovani : una ragazza spagnola che ha perso l’uso delle gambe a causa di un incidente; un ragazzo portoghese, vittima di bullismo, che è andato in crisi per paura della pandemia; un ragazzo statunitense, figlio di divorziati, che è entrato nel giro della tossicodipendenza. Tutti e tre hanno sperimentato un dolore, una perdita, un fallimento, un momento in cui si sono sentiti impotenti, un momento che potremmo definire di morte; ma, ad un certo punto della loro vita, hanno fatto esperienza di Dio e sono risorti. E, mentre li ascoltavamo, ci siamo fatti carico della nostra croce ed abbiamo camminato per i sentieri tortuosi del nostro cuore, fino a scendere in profondità. Commossi, emozionati, entusiasti e consapevoli del significato della parola fraternità“.
“Per tale ragione – concludono i due ragazzi – la parola che abbiamo scelto per raccontare questa esperienza è ‘sostegno’, sia tra noi, quindi l’uno con l’altro, sia da parte di Dio, che attraverso Suo Figlio ha sperimentato il dolore e ne conosce la sofferenza. Anche nei momenti più bui, possiamo aiutarci reciprocamente, sostenendo ciascuno la croce dell’altro. E possiamo sempre contare sul Signore. Insieme scopriremo che alcuni punti morti sono, in realtà, germogli di una nuova vita“.
Questa la riflessione relativa all’ultima stazione della Via Crucis che ha particolarmente colpito i nostri due giovani inviati: “Il cimitero. La Fine. Quando la pietra rotolò all’ingresso del sepolcro, sembrò che tutto fosse definitivamente finito. Sembrava, Signore, che Tu e il Tuo modo di amare non foste altro che un’illusione, una speranza ingannevole in un ipotetico trionfo del bene sul male. Sembrava che tutto fosse finito, che bisognasse essere realisti, che il mondo fosse davvero per i furbi e non per chi sogna il Bene, come te.
Tante volte nella nostra vita sembra che non ci sia futuro. Non vediamo alcuna luce alla fine del tunnel. Abbiamo paura di guardare avanti. Non riusciamo a prendere decisioni, né vediamo la direzione verso cui la storia potrebbe continuare, vediamo solo il percorso bloccato da grandi ostacoli davanti a noi.
È qui che dobbiamo sentire la voce di Maria. Maria parla dei punti di arrivo che diventano punti di partenza, dell’apparente morte di un albero in inverno che si appresta a fiorire in primavera, delle tombe che sono porte di risurrezione“.
Intanto questi giorni rappresentano, per i giovani della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone -Montalto, anche un’occasione per visitare la città. Ieri, ad esempio, si sono recati all’Oceanário di Lisbona, una delle attrazioni principali della capitale portoghese, oltre ad aver passeggiato per le vie del centro alla scoperta dei principali punti di interesse storico, architettonico e culturale, come monumenti, palazzi, piazze.
Questo il programma che attende i giovani pellegrini in questi ultimi due giorni a Lisbona: oggi i ragazzi giungeranno in pellegrinaggio al “Campo da Graça” (Parque Tejo – Parco del Tago) e alle ore 20:45 inizieranno la Veglia serale con il Pontefice; domani, domenica 6 agosto, alle ore 9:00 parteciperanno alla Santa Messa di mandato presieduta da Papa Francesco. Domani sarà anche l’ultimo giorno che i giovani potranno partecipare, in diversi punti della capitale portoghese, al Festival della Gioventù che si esplicherà in numerosi eventi culturali, religiosi, sportivi ed artistici realizzati direttamente dai pellegrini della GMG.
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