“Guardando ognuno di voi, vedo nei vostri occhi le immagini di coloro che sono deceduti, che sono stati uccisi, di chi ha sofferto e continua a soffrire sia spiritualmente che fisicamente”. Lo ha detto nel suo saluto ai vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina riuniti a Roma per il loro Sinodo, il cardinale preconizzato Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali. Nel portare anche i saluti di Papa Francesco, il prefetto ha assicurato “con fermezza – si legge in una nota del segretariato di Roma dell’arcivescovo maggiore – che l’affetto e l’interesse del Papa per l’Ucraina rimangono costanti e inalterati nel tempo”. L’arcivescovo Gugerotti che è stato nunzio a Kyiv già nel 2015 e che in quegli anni, è stato in grado di arrivare fino alle zone del conflitto, celebrando persino una Pasqua nel Donbass, ha descritto la guerra in Ucraina come “atea” e “un assassinio di Dio”, poiché “là dove si uccide la vita di un innocente, si uccide anche la presenza di Dio”. Il prefetto del Dicastero per le Chiese cattoliche orientali ha assicurato che la Chiesa di Roma e il Papa sono incredibilmente grati alla Chiesa greco-cattolica ucraina per tutto l’aiuto e il sacrificio che ha dimostrato per il popolo ucraino: “Voi siete lavoratori instancabili delle opere di misericordia. Il vostro compito è asciugare le lacrime e confortare chi soffre. Questo è il compito del popolo di Dio e di coloro che seguono Dio e Lo imitano”.

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