Uno strumento semplice e innovativo per garantire la salute della vista, con rapidi test visivi, a bambini di 6-15 anni che vivono nei villaggi lontani dai grandi centri abitati, consentendo così loro di frequentare la scuola in salute e armonia con i compagni.
È questa la tecnologia Peek Vision, che Cbm Italia – organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura delle disabilità visive in Italia e nel Sud del mondo – ha introdotto in un progetto avviato in Etiopia, dove è presente dal 1967 (in collaborazione con il Ministero Federale della salute) per rafforzare i servizi oculistici, anche nelle aree meno servite del Paese, e contribuire alla prevenzione della cecità evitabile e degli errori refrattivi non corretti tra i bambini.
“La tecnologia Peek (Portable Eye Examination Kit) Vision è un’applicazione per smartphone che permette di effettuare screening visivi nelle comunità e in particolare nelle scuole (il test richiede meno di un minuto per ogni occhio) individuando i bambini con problemi visivi e indirizzandoli a trattamenti specifici in caso di patologie. Così è possibile anche costruire un utile database dove i dati dei pazienti sono censiti, analizzati in tempo reale e monitorati. Gli insegnanti stessi vengono formati sul corretto utilizzo dell’app potendo così visitare in autonomia i loro studenti”, spiega in una nota Cbm Italia.
Uno strumento importante di supporto al sistema sanitario in un Paese come l’Etiopia dove la cecità è uno dei principali problemi di salute per la mancanza di servizi adeguati di prevenzione e di cura. Sulla base delle statistiche disponibili, la prima causa di cecità è la cataratta, che colpisce il 50% di chi ha problemi alla vista.
“Una delle maggiori sfide dei Paesi in via di sviluppo è raggiungere coloro che vivono nelle comunità più remote e non riescono ad accedere alle cure. Per questo stiamo investendo tempo e risorse in questa nuova tecnologia della Peek Vision, progettata proprio per ambienti remoti e con risorse limitate, permettendo la presa in carico dei pazienti, e in particolare dei piccoli pazienti, dallo screening al trattamento – commenta Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia -. È stato dimostrato che gran parte dell’apprendimento passa dalla vista, quindi ogni disabilità visiva nei bambini può avere conseguenze negative sul rendimento scolastico e più in generale sulla qualità della vita. Mancano al momento dati sui bambini con patologie visive nelle comunità più povere: con la Peek sarà possibile rilevarli, puntando a pianificare un programma per la salute degli occhi”.
Una prima applicazione della Peek Vision in Etiopia nel corso dello scorso anno ha portato i primi confortanti esiti: sono stati oltre 5mila gli studenti sottoposti a screening nelle due scuole selezionate vicino ad Addis Abeba e oltre 400 gli occhiali distribuiti. Entro la fine del 2023 l’obiettivo è sottoporre agli screening 15mila studenti.
Oltre all’Etiopia, Cbm sta lavorando con la Peek in Kenya, e con ottimi risultati: in un anno di attività, è stato sottoposto a screening oculistici ben 1 milione di persone. I progetti pilota della Peek sono stati avviati in Pakistan nel 2018 e in Zimbabwe nel 2019 con risultati incoraggianti: tra i bambini e gli adulti esaminati, il 30% è risultato affetto da problemi di vista ed è stato curato.
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