“Il Sinodo non è un atto, non è un evento, non è un risultato. Il Sinodo è un processo. Non è un punto di arrivo né di partenza. È un orizzonte che ci spinge sempre avanti. Va comunicato come una storia, non come un evento”. Lo ha detto Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, intervenendo oggi pomeriggio alla conferenza “Il Sinodo interroga la comunicazione. La comunicazione interroga il Sinodo”, in corso alla Lumsa, a Roma.
“Dal punto di vista della comunicazione il Sinodo è perfetto, perché essendo un processo è già una storia. Non si può raccontare come un evento. Non si capirebbe. Se la comunicazione smette di inseguire o di creare eventi e inizia ad appassionarsi alla narrazione di una storia, allora il Sinodo è perfetto per la comunicazione – ha osservato Monda -. L’evento per sua natura fagocita se stesso, l’evento di oggi ha fatto fuori l’evento di ieri. Serve piuttosto una comunicazione di processo, che è quotidiana, feriale, dimessa, fedele, attenta alle persone e alle loro storie. Perché il Sinodo è la storia della Chiesa che si mette in cammino per le strade del mondo. Chiesa in uscita e Sinodo sono due facce della stessa medaglia”.
Infine, il direttore de L’Osservatore Romano ha evidenziato come “la comunicazione del Sinodo è agevolare quest’apertura tesa alla comunione all’interno dei diversi ambienti diversi tra loro che compongono il corpo di Cristo”.
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