“Spesso in politica si usano degli slogan. La nostra linea resta la stessa: fedeltà a Dio e fedeltà all’uomo, come diceva Giovanni Paolo II”.

Lo ha detto mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di chiusura del Consiglio permanente dei vescovi italiani.

“La nostra linea è collaborare con tutti sul piano dello sviluppo umano e delle nazioni, sapendo la differenza che c’è tra l’azione della Chiesa e quella della politica”. “La religione non è mai uno strumento solo identitario”, ha sottolineato Baturi: “è un rapporto personale con Dio che non può non tramutarsi in amore del prossimo”. “Stare dentro la società, cogliendone le preoccupazioni e rispondendo con energia ai bisogni dei cittadini”, l’impegno della Chiesa italiana, con particolare riferimento alla situazione dei giovani. “Quest’estate sono successi grandi fatti terribili che riguardano i giovani”, ha fatto notare il segretario generale della Cei a proposito delle “violenze in ambito affettivo  o verso i loro coetanei”. Di qui la necessità di “rilanciare l’alleanza educativa, quella che Papa Francesco chiama patto globale per l’educazione e che la Chiesa italiana ha non da ora come punto di forza. Io vengo dal Sud, e al Sud c’è un alto tasso di abbandono scolastico: non dobbiamo abbandonare questi ragazzi, ma creare una rete educativa di raccordo tra la scuola, la Chiesa e la famiglia”.

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