Lettera dalla Caritas – Novembre 2023
Così papa Francesco inizia l’ultima esortazione apostolica “Laudate Deum”: “Lodate Dio per tutte le sue creature”. Questo è stato l’invito che San Francesco d’Assisi ha fatto con la sua vita, i suoi canti, i suoi gesti. In tal modo ha ripreso la proposta dei salmi della Bibbia e ha ripresentato la sensibilità di Gesù verso le creature del Padre suo: «Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro» (Mt 6,28-29). «Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio» (Lc 12,6). Come non ammirare questa tenerezza di Gesù per tutti coloro che ci accompagnano nel nostro cammino? (Laudate Deum n.1).
Sono parole che abbiamo letto come un invito a vivere “percorso di riconciliazione con il mondo che ci ospita e ad impreziosirlo con il proprio contributo, perché il nostro impegno ha a che fare con la dignità personale e con i grandi valori (n. 69).
Vorremmo concretizzarlo attraverso la coltivazione della terra dando vita ad un “orto educativo-didattico”. Coltivare ortaggi, far crescere piante da frutti, stupirsi per la bellezza dei fiori, ascoltare il cinguettio degli uccelli, sono esperienze che aiutano ad apprezzare e custodire quanto Dio ci ha donato.
Scrive ancora il papa “Dio ci ha uniti a tutte le sue creature. Eppure, il paradigma tecnocratico può isolarci da ciò che ci circonda e ci inganna facendoci dimenticare che il mondo intero è una “zona di contatto” (n. 66)
Il nostro sogno è realizzare, con la terra che il Vescovo ci ha messo a disposizione, questo “contatto”, non solo con la natura, ma anche con le persone. Per questo motivo la Caritas diocesana, aiutata da alcuni volontari esperti, vuole aprire questa iniziativa s tutte le persone che hanno voglia di imparare a coltivare, ai giovani in particolare e a chi ha un po’ di tempo perché in pensione.
Gli incontri sono iniziati il 16 novembre presso la Caritas e si terranno ogni giovedì dalle ore 16.00.
Immergersi nella natura aiuterà a cogliere il significato della vita, a volte raccontato anche da un semplice chicco di grano che muore sottoterra per produrre la spiga.
Fa pensare quanto scrive Alessandro D’Avenia nel suo ultimo romanzo “Resisti cuore”: “Chi si ricorda di essere nato o vive nella paura di morire o decide di nascere ancora di più. Siamo venuti alla luce una prima volta per venire alla luce del tutto. Essere mortali è dover nascere, non solo dover morire. Questo è il compito dell’eroe, cioè di ogni uomo e di ogni donna. Resistere e ri-esistere”.
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