“Il nostro successo o fallimento nel rispondere alla crisi climatica sarà valutato su due numeri: mantenere il limite di 1,5 gradi e proteggere il miliardo di bambini messi a rischio da questa crisi.

La crisi climatica non sta solo cambiando il pianeta, sta cambiando i bambini. I loro corpi e le loro menti sono particolarmente vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico; i bambini sono colpiti in modo sproporzionato da questa crisi che non hanno creato”. Lo afferma la vicedirettrice generale dell’Unicef, Kitty van der Heijden, in relazione alla Cop28. “Oggi, a 30 anni dalla firma della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, i bisogni dei bambini, i loro diritti e le prospettive sono quasi interamente assenti dalle politiche, le azioni e gli investimenti sul clima a tutti i livelli. La Cop28 può porre rimedio a questa situazione. I leader devono mettere i bambini al centro dei risultati della Cop28, dando alle loro vulnerabilità, ai loro bisogni e ai loro diritti la rilevanza che meritano”. Aggiunge: “Le Parti aderenti all’Accordo di Parigi hanno convenuto che nell’intraprendere azioni per il clima, gli Stati devono rispettare, promuovere e considerare i diritti dei bambini e l’equità intergenerazionale […]. Gli Stati devono agire per garantire il diritto dei bambini a un pianeta pulito, sano e sostenibile”.
Qui per saperne di più sul perché i bambini del mondo hanno bisogno di un’azione urgente sui cambiamenti climatici.

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