SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è svolta lunedì 4 dicembre, alle ore 11:30, presso la Cattedrale Santa Maria della Marina in San Benedetto del Tronto, una celebrazione eucaristica in onore di Santa Barbara, patrona della Marina Militare. La Messa, presieduta dal Vescovo Carlo Bresciani e concelebrata dal Vicario Generale don Patrizio Spina e dal Cappellano della Capitaneria Picena don Nicola Spinozzi, ha registrato la partecipazione di numerose autorità civili, tra le quali il Sindaco della città rivierasca Antonio Spazzafumo, il Senatore della Repubblica Giorgio Fede, il Consigliere Regionale Andrea Assenti, la Consigliera Provinciale Luciana Barlocci, alcuni Sindaci dei Comuni della provincia di Ascoli Piceno. Presenti anche numerose autorità militari, giunte per celebrare questa speciale ricorrenza con il Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, Comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, e tutto il suo equipaggio. Presenti infine anche una rappresentanza degli studenti dell’Istituto Alberghiero Buscemi, accompagnati dal dirigente Vincenzo Moretti, ed una rappresentanza degli studenti del Liceo Aeronautico Navale Locatelli, accompagnati dal prof. Christian Celidonio.
Queste le parole del Vescovo Bresciani durante l’omelia: “In questa giornata due sono le figure che si presentano alla nostra attenzione: Santa Barbara, di cui ricorre la festa, e il centurione pagano, protagonista del passo del Vangelo che abbiamo ascoltato (Mt 8, 5-11). Entrambe, per certi versi, sono figure eversive.
Prendiamo Santa Barbara, eversiva per tante ragioni. Prima di tutto perché il mondo militare è un mondo che parla al maschile, eppure ha scelto come patrona una donna. Già questo risulta fuori dal comune. Poi si tratta di una donna che è anche martire, che testimonia che c’è qualcosa di più importante della vita, qualcosa o Qualcuno che la supera. Anche questo è un concetto che capovolge completamente gli schemi del sentire comune. Santa Barbara è inoltre una donna che si ribella al potere maschile che non accetta quel criterio evangelico che uomo e donna hanno pari dignità. Oggi forse certi concetti sono scontati, ma all’epoca non era affatto così. Questa Santa infine è eversiva anche perché non accetta di combattere la violenza con la violenza. La sua vita allora ci fa riflettere su ciò che è veramente importante nella nostra vita. In questo senso la figura di Santa Barbara è in grado di dirci molto ancora oggi, dopo oltre 1700 anni.
L’altra figura, anch’essa eversiva, è il centurione che ci viene mostrato nel Vangelo di Matteo. Si tratta di un militare abituato a comandare, ma che ci si presenta sotto un aspetto diverso.
Avvezzo a dirigere e guidare i suoi sottoposti, probabilmente forte, qui viene descritto come un uomo che si prende cura del suo servo che è malato. Che bella figura di militare! Poi c’è un’altra riflessione da fare che ci fa comprendere la grande umiltà del centurione. Egli è un romano e, come tale, dovrebbe essere comandato solo dai Romani. Egli invece va da Gesù. Pur adorando gli dei pagani, con molta umiltà va a chiedere ad uno che ha molto meno potere di lui e gli dice ‘Io non sono degno’. Questo centurione pagano esprime una delle preghiere più belle mai scritte, una preghiera talmente bella che noi la ricordiamo anche durante la celebrazione eucaristica. Il centurione pagano diventa così il simbolo di un potere che non si limita a comandare, ma che si prende cura.
Queste due figure sono fonte di grande ispirazione, perché una ci dice dove sta la vera libertà, l’altro ci dice che il nostro potere va usato per prenderci cura degli altri. Se ci lasceremo ispirare da questo principio, davvero potremo costruire una società governata dalla giustizia, dalla pace e dall’amore”.
Al termine della celebrazione ha preso la parola il Comandante Alessandra Di Maglio, la quale ha effettuato una serie di ringraziamenti: al Vescovo Bresciani “per la disponibilità ad accogliere la richiesta della Capitaneria di Porto ad onorare la Santa Patrona nella Cattedrale; ai concelebranti don Patrizio Spina e don Nicola Spinozzi “per il loro servizio pastorale”; ai Carabinieri, alla Polizia, alle varie autorità civili e militari e ai rappresentanti delle istituzioni scolastiche intervenute “per la manifestazione di amicizia e stima”; ai colleghi che hanno lasciato il servizio attivo “a cui va la nostra riconoscenza per il servizio prestato nel corso degli anni”. La Di Maglio ha poi ricordato anche i tanti militari della Marina che hanno sacrificato la loro vita per il bene della collettività. “Permettetemi infine – ha concluso – di rivolgermi direttamente al mio equipaggio a cui voglio far giungere parole di orgoglio e rispetto per il servizio reso nell’ultimo anno, nella fedeltà e nella totale dedizione, per il nostro ruolo di supporto allo sviluppo dell’economia del Paese, dall’attività di ricerca e soccorso a quella di salvaguardia della filiera ittica, sino alla tutela dell’ambiente marino. Un pensiero particolare va anche alle nostre famiglie, sempre vicine nelle gioie e nelle difficoltà. L’amore che sanno trasmetterci permette a tutti noi di sostenere gli impegni quotidiani”.
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