(Foto ANSA/SIR)

“Preghiera altro non è che metterci di fronte a Dio e al mistero della vita e della morte senza nascondere le nostre fatiche ma anche senza rinunciare ai nostri sogni”.

È un passaggio dell’omelia di mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, al funerale di Giulia Cecchettin, ieri mattina nella basilica di Santa Giustina. Di qui alcune invocazioni di pace: “Ti preghiamo, Signore, di farci il dono della Pace. È nella pace che i popoli progrediscono in cultura e civiltà, in solidarietà e umanità; è nella pace che le risorse vengono indirizzate per acquisire strumenti che nobilitano la vita delle persone, soprattutto delle più deboli e fragili e scompaiono le disuguaglianze sociali”. “Insegnaci, Signore, la pace tra generi, tra maschio e femmina, tra uomo e donna. Vogliamo imparare l’amore e vivere nel rispetto reciproco, cercando anzi il bene dell’altro nel dono di noi stessi – afferma il presule -. Non possiamo più consentire atti di sopraffazione e di abuso; per questo abbiamo bisogno di concorrere per riuscire a trasformare quella cultura che li rende possibili”.

E ancora: “Ti domandiamo, o Signore, la pace nel rapporto tra generazioni, tra giovani, adulti e anziani così che il coraggio e le aspirazioni possano coniugarsi con la sapienza e la profondità di chi conosce la storia e ne interpreta le direttrici”. Infine la richiesta al Signore della “pace del cuore, del mio cuore e del cuore di tutti i presenti”, ma anche “la pace del cuore per Filippo e la sua famiglia”.

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